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Addio a Felice Maurizio D’Ettore, Garante nazionale dei detenuti scomparso a 64 anni mentre era a Locri

La sua carriera e il suo impegno civile lasciano un vuoto incolmabile nel panorama politico italiano

Addio a Felice Maurizio D’Ettore, Garante nazionale dei detenuti scomparso a 64 anni mentre era a Locri

Felice Maurizio D’Ettore, figura di rilievo nella politica italiana e recentemente nominato Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, è deceduto all’età di 64 anni. D’Ettore, di origini calabresi, stava trascorrendo nella Locride le vacanze estive in compagnia della sua famiglia. Dopo aver avvertito un malore, probabilmente un infarto, è stato trasferito presso l’ospedale di Locri, dove però è deceduto dopo una decina di minuti.

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha espresso profondo cordoglio per la perdita di un uomo che ha dedicato la sua vita al servizio del Paese, sottolineando la sua «integrità morale e grande preparazione intellettuale». Le parole di Nordio riflettono il sentimento di gratitudine e affetto che ha accompagnato D’Ettore lungo tutta la sua carriera politica.

La carriera di Felice Maurizio D’Ettore

Felice Maurizio D’Ettore ha rappresentato una voce significativa nel panorama politico italiano. Nato in Campania, ha iniziato la sua carriera nel mondo della giurisprudenza prima di avvicinarsi alla politica, dove ha servito come deputato nelle file del centrodestra. Durante la sua attività parlamentare, D’Ettore si è distinto per la sua dedizione e per l’attenzione ai diritti civili, un tema che lo ha accompagnato fino al suo ultimo incarico come Garante nazionale dei detenuti.

Da gennaio 2024 la nomina a Garante nazionale dei detenuti

Nel corso degli anni, D’Ettore ha partecipato attivamente alla vita politica italiana, ricoprendo ruoli di responsabilità e contribuendo con il suo bagaglio di competenze e conoscenze. Ha affrontato tematiche complesse con determinazione e ha sempre cercato soluzioni che tutelassero i diritti fondamentali delle persone, un principio che ha guidato anche la sua ultima attività come garante dei detenuti.

La nomina a Garante nazionale è arrivata in un momento in cui l’Italia affrontava sfide significative in termini di diritti umani e condizioni delle carceri. D’Ettore ha accettato l’incarico con la stessa dedizione che ha caratterizzato tutta la sua carriera, impegnandosi per migliorare le condizioni dei detenuti e garantire che i loro diritti fossero rispettati. Il suo lavoro come garante ha portato alla luce problematiche spesso trascurate, e la sua azione ha contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica su temi delicati e cruciali per una società civile.

Una figura rispettata da molti

Il decesso di D’Ettore è una perdita non solo per la sua famiglia e per i suoi colleghi, ma anche per tutti coloro che hanno creduto nei valori che lui ha incarnato. La sua morte lascia un vuoto nel mondo della politica e del diritto, settori nei quali ha operato con passione e rigore.

La sua eredità, però, non si spegnerà con lui. Le sue azioni e le sue battaglie continueranno a ispirare chi crede nella giustizia e nei diritti umani. D’Ettore non ha mai cercato il protagonismo, ma ha sempre lavorato per il bene comune, un tratto che ha reso la sua figura rispettata e amata da molti.

Il cordoglio di Roberto Occhiuto

«Grande tristezza per l’improvvisa scomparsa del presidente del collegio del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, Felice Maurizio D’Ettore. Un professionista di spessore, un accademico di valore, un politico acuto, e soprattutto una persona perbene. Ho conosciuto Maurizio ormai qualche anno fa in Parlamento, e ho avuto l’opportunità di apprezzare le sue doti. D’Ettore ha sempre dimostrato grande attaccamento alla Calabria – sua amata Regione d’origine – pur non vivendoci più da tanti anni. Alla famiglia giunga il cordoglio della Giunta regionale». Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

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