Carabinieri, il generale Salsano lascia la Calabria dopo tre anni
L'ormai ex Comandante della Legione: «Bilancio positivo delle attività svolte e delle operazioni: «Le cose sono cambiate, ci sono tutti gli strumenti per crescere»
«Ciò che mi ha colpito è la voglia che ho sentito da parte di tutte le istituzioni e della popolazione di riscatto. L’ho sentito moltissimo ed è per questo che mi sono molto poi dedicato ad una azione di apertura anche nei confronti delle comunità più piccole». Lo ha detto il comandante della Legione Carabinieri Calabria, Pietro Salsano, che ieri mattina ha incontrato la stampa prima della cerimonia di avvicendamento che si svolgerà lunedì. Il generale ha tracciato un bilancio delle attività svolte nel corso dei tre anni di incarico ricoperto alla guida della Legione, prima di lasciare la Calabria. Un impegno a 360 gradi e non solo rivolto al contrasto delle organizzazioni criminali. Ambiente, sanità, truffe agli anziani e il raccordo con le istituzioni e le università con incontri indirizzati ai giovani.
Destinato a Roma alla guida del Cums (Centro unità mobile e specializzata), il generale Salsano ha sottolineato la necessità di superare la «narrativa di una regione complicata e dove ci sono solo problemi. Io non sono calabrese ma ho davvero imparato ad amare questa terra in questi tre anni e secondo il mio punto di vista le cose sono cambiate e stanno cambiando».
Innanzitutto, le operazioni a tutela del patrimonio ambientale: Deep e wave con il controllo a tappeto dei depuratori posizionati lungo gli 800 chilometri di costa e le attività di contrasto allo sfruttamento del lavoro realizzate nelle strutture ricettivo-turistiche.
Secondo quando riferito, nel corso dell’ultimo triennio il numero di infrazioni commesse sarebbero diminuite. E poi i dati sulle operazioni: 81 per i reati di associazione a delinquere, 64 in contrasto al fenomeno mafioso.
«Mi piace ricordare, come, – ha continuato Salsano – nel corso di mirate attività di servizio, alcune delle quali svolte dalle minori articolazioni dell’Arma territoriale e con l’ausilio dei Reparti di specialità, sia stato accertato, in materia di contrasto ai reati ambientali l’illecito smaltimento in terreni agricoli di tonnellate di prodotto definito come fertilizzante naturale, contenente invece vetro, plastica e residui ferrosi ben oltre i limiti di legge, nonché, in alcuni casi, tracce di “cromo esavalente”, metallo pesante altamente inquinante (operazione “Eco Call”); il trasporto di ingenti quantitativi di rifiuti speciali e urbani, smaltiti mediante sversamento in discariche e distrutti a mezzo incendio, con la creazione di numerosi e vasti roghi tossici, idonei a compromettere, con le conseguenti esalazioni di sostanze nocive, l’integrità dell’ambiente circostante e la salute dei residenti della limitrofa ampia area abitata (operazione “Nerone”); lo sversamento di 5.000 tonnellate di inerti/materiali edili di risulta/residui fangosi di lavorazione lapidea, nel greto asciutto di una fiumara a carattere torrentizio, con la conseguente alterazione del naturale decorso delle acque e la concreta amplificazione del pericolo di esondazione per gli 83 nuclei familiari residenti in quell’area (operazione “Valanidios”); come i siti di depurazione e gli impianti di sollevamento – insistenti nell’area medio – costiera tirrenica del territorio regionale per complessivi km 208 – operassero in contrasto con la normativa di settore, con conseguenti violazioni penali e amministrative sanzionate per consistenti importi (operazione “Deep”)».
«Forza e coraggio» – è il messaggio che il generale ha voluto lasciare ai calabresi. «Ci sono tutti gli strumenti per crescere e anche velocemente, anche nei territori che hanno conosciuto meno sviluppo se c’è questa voglia, questa unione, questo lavoro di squadra si cresce molto più velocemente».
A prendere il posto del generale Salsano sarà Riccardo Sciuto, generale di brigata Raggruppamento investigazioni scientifiche di Roma