Sila, la vipera nera è l’unico serpente velenoso. L’esperto: «Come riconoscerlo e cosa fare»
Appassionato di montagna, il supporto di Gianluca Congi è stato fondamentale per individuare la specie che sfortunatamente ha morso un uomo nei giorni scorsi. Precauzioni e consigli da tenere presente in questi casi
Gianluca Congi, da sempre impegnato in prima persona per la difesa della natura, ci parla dei serpenti e di un singolare e recente caso di morso da parte di una vipera nera in Sila. In un periodo come questo, particolarmente intenso per coloro amano recarsi sull’Altopiano alla ricerca di funghi, sono consigli importanti.
Congi è un appassionato di montagna da sempre. Vicepresidente della SOI, da oltre 30 anni fa parte della Lipu e del Wwf, inoltre, lavora nel Corpo di Polizia Provinciale di Cosenza ed è sempre operativo soprattutto sul territorio della Sila. Nei giorni scorsi un uomo in Sila è stato morso da un serpente. La singolarità dell’evento è stata che questo rettile si presentava completamente nero, proprio come i biacchi che vivono nel nostro territorio e che sono serpenti assolutamente innocui. Qualcosa però non quadrava, anche perché l’uomo ha accusato bruciore, edema e gonfiore sull’arto colpito.
I sanitari hanno contattato Gianluca Congi, che seppur libero dal servizio, si è recato al pronto soccorso dell’Ospedale di San Giovanni in Fiore, per aiutare a dirimere i dubbi. Un aiuto che si è rivelato preziosissimo. Si trattava del morso di una vipera nera. La circostanza ripropone il tema della sicurezza per chi va in montagna. Ma vediamo subito cosa è successo in questo caso. «Intanto la “vipera nera della Sila” è un nome che alcuni anziani nel passato usavano per indicare le vipere molto scure e non con il classico pattern» spiega.