Processo contro Tiziana Mirabelli, acquisite due consulenze tecniche

È ripreso oggi in Corte d’Assise a Cosenza il processo contro Tiziana Mirabelli, rea confessa dell’omicidio di Rocco Gioffrè. L’anziano, originario di San Fili, è stato ucciso il 14 febbraio 2023 in via Monte Grappa a Cosenza, all’interno dell’appartamento dell’imputata, situato al quinto piano di un edificio.

Acquisite due consulente tecniche

L’istruttoria dibattimentale, condotta dalla procura di Cosenza nella persona del pubblico ministero Marialuigia D’Andrea, ha visto l’esame di una testimone che abita nello stesso stabile della vittima e di Tiziana Mirabelli. Inoltre, le parti hanno dato il consenso ad acquisire due consulenze tecniche. La prima riguarda le chat di Messenger, l’altra invece le telecamere di videosorveglianza poste dentro e fuori l’abitazione dell’anziano uomo. Alcune erano funzionanti, altre no ma dalle stesse il perito è riuscito ad estrapolare il file con contenuto audio-video che secondo la difesa è neutro rispetto alla ricostruzione accusatoria.

L’omicidio dopo un tentativo di violenza sessuale

L’esame dibattimentale della donna, amica di Tiziana Mirabelli, ha riguardato alcuni aspetti. L’imputata dopo aver commesso l’omicidio, parliamo del 15 febbraio, è andata a casa di lei a prendersi un caffè e il giorno successivo, 16 febbraio, l’imputata sarebbe andata dalla vicina di casa a chiedere di prestarle dei cerotti. Probabilmente per medicarsi le ferite riportate durante l’aggressione avvenuta, secondo il racconto di Tiziana Mirabelli, dopo un tentativo di violenza sessuale che la donna avrebbe rifiutato. Da qui l’uccisione di Rocco Gioffrè con oltre 40 coltellate.

Il processo è stato rinviato a novembre per ulteriori testi presenti nella lista dell’accusa. Tiziana Mirabelli è difesa dall’avvocato Cristian Cristiano, mentre le parti civili sono rappresentate dall’avvocato Francesco Gelsomino.