venerdì,Ottobre 4 2024

Mafia e politica a Castrolibero, nove imputati alla prova d’appello | NOMI

Accusati di aver favorito in passato i successi elettorali di Orlandino Greco e Aldo Figliuzzi per conto di un clan di 'ndrangheta, requisitoria a novembre

Mafia e politica a Castrolibero, nove imputati alla prova d’appello | NOMI

È giunto ormai alle battute finali il processo d’appello a carico di nove persone sospettate di aver fatto parte del disciolto clan Bella Bella (poi Rango-Zingari) e, in tali vesti, accusate di aver favorito le vittorie elettorali in quel di Castrolibero del sindaco Orlandino Greco e del suo ex braccio destro Aldo Figliuzzi.

Proprio quest’ultimi stanno ancora affrontando il processo di primo grado per rispondere delle accuse di concorso esterno in associazione mafiosa, voto di scambio e corruzione elettorale, ma a differenza loro, che hanno scelto il dibattimento, gli altri nove coimputati sono stati già destinatari di un primo verdetto in abbreviato.

Mafia e politica a Castrolibero, prima la requisitoria e poi le difese

La requisitoria d’accusa da parte del sostituto procuratore generale era in programma oggi, ma è l’appuntamento è stato rinviato al 19 novembre. Il 21 gennaio del 2025, invece, sarà il turno delle difese, rappresentate in aula dagli avvocati Rossana Cribari, Giorgia Medaglia, Luca Acciardi, Antonio Gerace, Nicola Rendace, Francesca Garzia, Karen Garrini, Maria Rosaria Gabriele ed Emanuela Capparelli. Quello dovrebbe essere anche il giorno della sentenza.

Mafia e politica a Castrolibero, pentiti condannati in primo grado

L’inchiesta dell’Antimafia su Greco e Figliuzzi trae origine dalle dichiarazioni di sette collaboratori di giustizia, quattro dei quali figurano nell’elenco delle persone alla sbarra. Si tratta di Adolfo Foggetti, Ernesto Foggetti e Marco Massaro, già condannati a cinque mesi e dieci giorni il primo e a sei mesi gli altri due. In primo grado, nessuno di loro è stato condannato per voto di scambio dal momento che all’epoca dei fatti – nel 2008 – questo tipo reato non era ancora contemplato nel Codice penale.

Il 6 ottobre del 2021, dunque, il giudice dell’udienza preliminare li ha condannati sulla scorta delle indicazioni offerte dal vecchio codice: per «minacce agli elettori». Nella lista, gravato dalla stessa accusa, c’è anche Mario Esposito, destinatario due anni fa della pena più dura – cinque anni di reclusione – perché chiamato a rispondere anche di associazione mafiosa.

A loro si aggiunge un quintetto di persone assolte al termine del primo processo, epilogo rispetto a cui la Procura generale di Catanzaro ha proposto appello: si tratta di Marco Foggetti, Alessandro Esposito, Giuseppe Prosperoso, Fabio Bruni e del collaboratore di giustizia Roberto Calabrese Violetta.

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