Caso Bergamini, domani la richiesta di condanna per Isabella Internò
Prima parte della requisitoria d'accusa del pm Luca Primicerio, ampio spazio dedicato al tema medico-legale e alla posizione della Maserati
Dopo D’Alessio, la parola è passata a Primicerio che, come anticipato dal suo capo, si è soffermato sul «fatto storico». Il pm ha ricordato come Bergamini fosse un giovane di successo, con un presente roseo e un futuro carico di aspettative. E che in virtù di ciò non avesse alcun motivo per suicidarsi.
Ha dato poi lettura delle dichiarazioni rese nell’immediatezza da Isabella Internò, all’epoca nelle vesti di testimone, e ha ripercorso un po’ tutti i temi del processo dal punto di vista dell’accusa: la posizione dell’auto, la conformazione della piazzola sterrata sulla Ss 106, l’aspetto medico-legale con le varie perizie che, dal 2011 in poi, in termini di probabilità, immaginavano un Bergamini morto soffocato e disteso al suolo prima del passaggio del camion.
Ampio spazio è stato riservato alla riesumazione del 2017, mostrando in aula alcune foto dei resti corificati del corpo del calciatore. Ha rivendicato «l’unanimità» con cui i periti hanno agito sul tavolo operatorio, tentando poi di legittimare scientificamente la glicoforina, lo strumento immunoistochimico utilizzato per stabilire «con certezza» che Bergamini fosse morto prima di essere investito.
Oltre a ciò, a suo avviso, «I periti ci dicono che Bergamini è stato vittima di un’azione meccanica asfittica prima del passaggio del camion e che le versioni di Isabella Internò e Raffaele Pisano sono incompatibili». La requisitoria riprenderà domattina e, al termine della sua esposizione, il pm renderà nota la richiesta di condanna per Isabella Internò.