domenica,Marzo 23 2025

“No alla risoluzione anti-gender”: il sit-in di Arcigay a Cosenza | VIDEO

Massimiliano Benincasa: ««Non abbiamo capito cosa sia questa ideologia gender che viene tirata in ballo dalle destre come strumento di propaganda»

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Contro la risoluzione firmata dal sottosegretario all’istruzione della Lega Rossano Sasso, recentemente nominato commissario politico del partito in Calabria, in 47 città italiane scendono in piazza le organizzazioni Tocca a Noi e l’Arcigay. Il sit-in è promosso contro l’approvazione del provvedimento nel quale l’esponente salviniano agita il fantasma di una non meglio identificata ideologia gender.

L’esponente di Governo teme possa penetrare nelle aule sotto le mentite spoglie dei corsi di educazione sessuale ed affettiva ritenuti necessari per insegnare, già ai bambini di tenera età, il rispetto delle diversità, affinché possano crescere senza pregiudizi sessisti, razzisti ed omotransfobici, che alimentano il grave fenomeno del bullismo e della violenza di genere, ancora profondamente radicato nel nostro Paese.

A Cosenza la manifestazione si è svolta in Piazza 11 Settembre con le adesioni del Movimento Cinquestelle, del locale circolo del Pd e di Rifondazione Comunista. E poi di Arci, La Terra di Piero e Spazio Donna. «Non abbiamo capito cosa sia questa ideologia gender che viene tirata in ballo dalle destre come strumento di propaganda – dice Massimiliano Benincasa, consigliere di Arcigay – Però abbiamo capito bene quale sia lo scopo: quello di allontanarci da un mondo civile per avvicinarci a paesi come l’Ungheria che ha deciso di modificare la Costituzione in senso contrario al percorso di progresso nel quale l’Europa si era incamminata».

«La nostra comunità si sente presa di mira – aggiunge – attaccata da questa e da altre azioni condotte da una certa parte politica. Rilanciamo la nostra proposta di creare le condizioni affinché le scuole diventino luoghi sicuri per chi vuole affermare la propria identità di genere, ricordando come l’educazione affettiva possa essere uno strumento efficace per il contrasto alle discriminazioni. Non si tratta di indottrinamento – ha concluso Benincasa – ma di un modo per costruire una società migliore». In apertura di articolo la video intervista completa.

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