Omicidio di Francesco Chimirri, nuovo indagato e la moglie della vittima chiede al poliziotto di dire la verità
Rivolgendosi ai giovani e a chi ha seguito la vicenda sui social, la vedova ha ribadito: «Non usate mai la violenza quando accade qualcosa. Agite con le parole, non con le mani»
Il caso di Francesco Chimirri, il pizzaiolo 44enne ucciso il 7 ottobre scorso da un colpo di pistola al petto, continua a far discutere. Mentre le indagini vanno avanti, nuovi dettagli emergono e il numero degli indagati aumenta. Gli avvocati della famiglia Chimirri, Tiziano Saporito e Andrea Filici, hanno rilasciato importanti dichiarazioni.
«Il poliziotto non era sotto attacco da parte di più persone al momento dello sparo», affermano i due legali, che difendono sia la famiglia del defunto che il figlio di Chimirri, Domenico, coinvolto nell’inchiesta con l’accusa di tentato omicidio nei confronti del vice ispettore di polizia, Giuseppe Sortino.
Gli avvocati basano le loro dichiarazioni sulle «informazioni raccolte durante le indagini difensive», puntando a chiarire le circostanze che hanno portato alla sparatoria. La lite tra Chimirri e Sortino, avvenuta nel quartiere di Lampanaro a Crotone, sembra sia stata scatenata da un incidente stradale banale, degenerato rapidamente.
La versione della famiglia
In un’intervista rilasciata a ICR Tv Web, la moglie di Francesco Chimirri, Simona Liperoti, ha parlato del marito e del dolore che la sua perdita ha causato alla famiglia. «Spero che venga fatta giustizia. Al poliziotto chiedo di dire la verità. Solo e semplicemente la verità», ha dichiarato durante la diretta Facebook.
Simona ha ricordato con commozione il marito: «Francesco sognava di espandere la pizzeria e trasformarla in un ristorante perché nostro figlio sta per diventare cuoco. Era una persona semplice, sempre pronta ad aiutare chi ne aveva bisogno». Ha poi aggiunto: «Quando restava pizza alla fine della giornata, la lasciava a chi sapeva che ne aveva bisogno».
Il ricordo di Chimirri come uomo di famiglia e lavoratore dedito emerge chiaramente dalle sue parole. «Era la colonna portante della nostra famiglia, e ora non so come andrò avanti», ha aggiunto Simona, esprimendo il dolore per la tragica perdita.
L’appello contro la violenza
Durante l’intervista, la moglie della vittima ha anche fatto un appello contro l’uso della violenza. «Dico un no grandissimo alla violenza. Bisogna saper parlare e non reagire con violenza. Le parole sono spesso migliori dei gesti estremi».
Rivolgendosi ai giovani e a chi ha seguito la vicenda sui social, ha ribadito: «Non usate mai la violenza quando accade qualcosa. Agite con le parole, non con le mani». Queste dichiarazioni arrivano in un momento in cui sui social network molti utenti hanno reagito con messaggi violenti al caso Chimirri.
Nuovo indagato nella vicenda
Le indagini sul delitto di Francesco Chimirri hanno portato all’iscrizione di un nuovo indagato nel registro: B.L., un trentenne crotonese. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, il giovane era alla guida dell’auto coinvolta nell’incidente stradale che avrebbe scatenato la lite tra Chimirri e Sortino.
B.L. ha raccontato ai carabinieri di aver seguito Chimirri fino al quartiere Lampanaro per discutere il risarcimento del danno subito dall’incidente. Secondo la sua versione, la discussione con Chimirri era tranquilla, fino a quando Sortino non è intervenuto, degenerando la situazione.
Tuttavia, le immagini delle telecamere di sorveglianza non coincidono del tutto con quanto raccontato dal trentenne, portando così gli inquirenti a sospettare di un possibile favoreggiamento. B.L. è ora indagato e la sua auto è stata sequestrata per ulteriori accertamenti.
Prossimi passi delle indagini
Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Alessandro Rho, proseguiranno con un’autopsia sul corpo di Francesco Chimirri. Questo esame sarà fondamentale per chiarire la traiettoria del proiettile e determinare se il colpo sia stato diretto o se abbia colpito l’uomo di rimbalzo.
Nel frattempo, la comunità di Isola Capo Rizzuto resta in attesa di ulteriori sviluppi, mentre la famiglia Chimirri spera che la verità emerga presto. «Francesco merita giustizia, e noi non ci fermeremo finché non sarà fatta luce su quanto accaduto», hanno concluso i legali.
- Tags
- calabria