martedì,Giugno 24 2025

Opere accessorie dello svincolo autostradale di Settimo, i riformisti di Rende rivendicano il progetto

Il progetto, pensato oltre 20 anni fa e inserito nel Piano Regolatore del 2001, ha subito numerosi ritardi, causando una riduzione delle opere previste inizialmente

Opere accessorie dello svincolo autostradale di Settimo, i riformisti di Rende rivendicano il progetto

Il Comune di Rende ha recentemente approvato lo schema di convenzione per la realizzazione di due opere accessorie connesse al futuro svincolo dell’Autostrada del Mediterraneo, situato in località Settimo. Le due opere collegheranno strategicamente la rotatoria nord del viale Principe con l’Università della Calabria, e, in secondo luogo, quest’ultima con la futura stazione ferroviaria di Santa Maria di Settimo. Il progetto, pensato oltre 20 anni fa e inserito nel Piano Regolatore del 2001, ha subito numerosi ritardi, causando una riduzione delle opere previste inizialmente. Nonostante il finanziamento di 6,5 milioni di euro approvato anni fa, si procederà ora con la costruzione delle due opere più importanti.

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Il Comune di Rende ha finalmente dato il via libera alla realizzazione di due opere infrastrutturali di grande rilevanza per la viabilità locale. Grazie a una recente delibera, è stato approvato lo schema di convenzione per le opere accessorie legate al futuro svincolo dell’Autostrada del Mediterraneo, in località Settimo di Rende. Questi collegamenti, seppur programmati già nel Piano Regolatore Generale (PRG) del 2001, vedono solo ora l’avvio dei lavori, a causa di complessi iter burocratici.

La prima infrastruttura collegherà la rotatoria nord del viale Principe, punto nevralgico per il traffico, con l’Università della Calabria, agevolando l’accesso alla principale istituzione accademica del territorio. La seconda, invece, metterà in comunicazione l’università con la strada che attraversa Settimo di Montalto, arrivando fino alla futura stazione ferroviaria di Santa Maria di Settimo.

Secondo il Piano Regolatore adottato dal Consiglio Comunale nel 2001, «con Sindaco Sandro Principe e Assessore all’Urbanistica Mimmo Talarico, le opere erano già previste per migliorare la mobilità tra il centro cittadino e le principali arterie infrastrutturali. Il documento mostrava chiaramente il progetto che prevedeva il collegamento tra l’Università della Calabria e il quartiere Santa Maria di Settimo, con tanto di ponte per l’attraversamento del fiume», fa notare la Federazione Riformista di Rende.

Nel tempo, vari accordi tra enti locali e provinciali avevano previsto il finanziamento di queste infrastrutture. Un protocollo d’intesa tra il Comune di Rende, il Comune di Montalto Uffugo e la Provincia di Cosenza, con il sostegno dell’allora Presidente Mario Oliverio, impegnava a finanziare quattro opere, due delle quali ricadevano nel territorio di Montalto Uffugo. Tuttavia, nonostante un investimento iniziale di 6,5 milioni di euro, solo due delle quattro opere saranno realizzate, a causa del prolungarsi dei tempi burocratici.

L’iter, rallentato dalla complessa burocrazia regionale e comunale, ha comportato modifiche sostanziali al progetto originario. L’allora Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, finanziò l’opera nel 2014, ma i successivi cambi di amministrazione e la gestione commissariale del Comune di Rende hanno determinato un ritardo di oltre cinque anni nella realizzazione dei lavori. Solo due delle quattro opere previste verranno costruite, priorizzando quelle che garantiscono il miglior collegamento tra Rende, l’Università della Calabria e la futura stazione di Santa Maria di Settimo.

Questa decisione arriva in un momento cruciale per lo sviluppo del territorio e rappresenta un passaggio fondamentale verso il miglioramento della mobilità locale. Le opere previste miglioreranno infatti l’accesso alle infrastrutture strategiche del territorio, tra cui l’università e la stazione ferroviaria, con impatti positivi anche per il futuro Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

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