Ecoturismo, “La Catasta” di Campotenese si gode l’Oscar
Manuela Laiacona entusiasta per il riconoscimento da parte di Legambiente assegnato in Calabria anche alla Ciclovia dei parchi
Manuela Laiacona, tra le fondatrici della ‘Catasta’ di Campotenese, non nasconde la grande soddisfazione per un importante riconoscimento nazionale. Si tratta dell’Oscar dell’Ecoturismo di Legambiente, premiate a Rimini. Sette le realtà più virtuose in Italia. Due quelle calabresi. Oltre alla Catasta c’è la Ciclovia dei Parchi della Calabria.
La Catasta è il primo hub del turismo e della cultura del Parco nazionale del Pollino. Cultura, sapori, profumi, storia e tradizioni fanno della Catasta un centro straordinario per chi ama la natura e l’ambiente
Così Manuela Laiacona: «Legambiente ha reputato distintivo l’impegno che mettiamo, nel seminare una logica di turismo sensibile alle peculiarità ambientali e sociali del territorio, da un lato valorizzando, mettendo al centro del nostro operato il patrimonio umano del Parco, le comunità locali, gli stakeholder, i piccoli produttori, e dall’altro accompagnando il turista a vivere il Pollino come parte di esso, a identificarsi nel territorio e quindi a rispettarlo, attraverso esperienze di vita più che di viaggio».
Il premio è stato consegnato da Sebastiano Venneri, responsabile nazionale Turismo di Legambiente, che ha detto che la vostra è «la dimostrazione della rivoluzione, in atto in Italia, di offerte turistiche autentiche e sostenibili, spesso inaspettate, che mirano a minimizzare l’impatto ambientale, a sostenere le comunità locali e a promuovere la conservazione della biodiversità e l’inclusività».
Questo importante riconoscimento viene dopo pochi anni di attività e premia l’impegno e il coraggio dei fondatori di Catasta: Giovanni Gagliardi, Donato Sabatella, Manuela Laiacona e Sergio Senatore.
«Provare ad invertire il corso delle cose in un’area interna, montana e in Calabria credendo nel fare rete sta cominciando a dare i suoi, seppur, piccoli frutti. La vera rivoluzione è nella predisposizione d’animo con cui cerchiamo di fare impresa sociale, cercando di vedere sempre oltre le tante difficoltà e credendo fermamente nella condivisione di valori, intenti, know how. Ci pensiamo come il nodo di una rete più grande che vuole fare crescere il proprio territorio, che agisce per dargli un futuro, che progetta per farlo conoscere, tutelarlo e difenderlo».
Il sistema dell’arteria ciclabile che unisce i Parchi e le aree naturalistiche della Calabria è certamente qualcosa di particolare importanza: «Abbiamo cambiato quasi radicalmente le nostre vite per mettere in moto Catasta, siamo in piena corsa, abbiamo raggiunto alcuni traguardi ma ancora abbiamo tanto da imparare. Sentiamo che stiamo crescendo insieme al territorio, forse abbiamo innescato qualcosa, sicuramente siamo parte di un grande fermento, percepiamo che stiamo remando nella stessa direzione insieme a tanti altri virtuosi operatori e associazioni. C’è impegno da parte di tutti. C’è una coscienza diversa. Questa è la vera rivoluzione».
La Ciclovia dei Parchi sta avendo il merito di far vedere una Calabria diversa, inaspettata. «Esatto, e non solo in termini di paesaggi e tesori che custodiscono, ma anche dal punto di vista di sana e virtuosa capacità imprenditoriale. Lungo l’arteria si sono organizzate, sono nate, e ogni giorno nascono, realtà turistiche vivaci, capaci di valorizzare il territorio diffondendo la cultura del viaggio lento, sostenibile. La Ciclovia ha attivato un contagio positivo, è un sistema in espansione che guarda al futuro e siamo orgogliosi di farne parte».