lunedì,Dicembre 2 2024

Nicoletta Perrotti costituisce un comitato per il “no” alla città unica

L'assessore ai Lavori Pubblici di Castrolibero: «Cosa c'è dietro all'accordo tra destra e sinistra sulla fusione e al cambio di orizzonte di Caruso?»

Nicoletta Perrotti costituisce un comitato per il “no” alla città unica

di Nicoletta Perrotti*

Le città si costruiscono non si impongono!
Non bastava una manovra anticostituzionale che non tiene conto delle voci dei cittadini e annulla completamente il parere dei consigli comunali democraticamente eletti dal Popolo, ora anche oscure trame si nascondono dietro alla scelta, di alcuni consiglieri regionali, di portare avanti ad ogni costo una malcelata fusione.

Ecco perché mi chiedo quale macchinazione ci sia dietro a questo patto politico fra la Destra e la Sinistra cosentina e regionale per accettare questa fusione che nessuno ha chiesto. Dove sono finiti coloro che hanno fatto convegni per le ragioni del no alla città unica e adesso invece si dicono propensi alla fusione senza remore alcuno? Cosa c’è dietro le motivazioni del Sindaco di Cosenza che passa da un no assoluto alla città unica fatta con queste condizioni ad un sì improvviso? È vero che “c’è sempre tempo per essere uomini liberi”, ma è anche vero che non esiste fine ai compromessi, agli interessi personali che troppo spesso si impongono su valori democratici e costituzionali.

Forse non avremo tutte le risposte ma sicuramente un’idea ce la siamo fatta su quali ragioni si possano nascondere dietro i sì arrivati nelle ultime settimane. Per tali ragioni ho deciso di costituire un comitato per il NO alla fusione dei comuni Cosenza, Rende e Castrolibero. Un comitato che sia il luogo del pensiero libero, della informazione e della riflessione. Un comitato che sia aperto a tutti e non necessariamente ai soli residenti delle città interessate dalla fusione perché quello che sta avvenendo riguarderà l’intera regione. Ogni calabrese, infatti, domani mattina, se la Regione lo riterrà potrà vedersi “fuso” al comune accanto. “Le popolazioni interessate” di cui la nostra Costituzione parla siamo tutti noi, i calabresi.

Solo in Calabria, infatti, le fusioni vengono avviate per effetto di disposizioni regionali e non più per effetto di decisioni dei consigli comunali (come avvenne per Corigliano-Rossano e per Casali del Manco), detentori della sovranità popolare (in totale dispregio della volontà popolare); solo qui i consigli comunali si sciolgono per effetto di fusioni/incorporazioni dettate da un pericolosissimo centralismo regionale e non più per i motivi elencati dal Testo Unico degli Enti Locali; solo qui se il presidente Associazione Nazionale Fusioni d’Italia, scrive pubblicamente che questo tipo di fusioni sono “scempi costituzionali” non se lo fila nessuno come se stesse parlando l’ultimo degli scappati di casa; solo a queste latitudini se la LEGGE prevede lo scioglimento a febbraio 2025 si da adito, invece, all’accordo(ne), a firma PD, che prevede lo scioglimento al 2027 (per mantenere qualche indennità). E tanto altro.

Confido nei calabresi ma soprattutto nella mia comunità che, nel bene e nel male, ha sempre saputo da che parte stare, che sa che questa “fusione” calata dall’alto a noi non conviene, perché sa che nel mentre noi erogavamo servizi altri sperperavano denari pubblici e soldi destinati ad altro, perché conosce i sacrifici fatti in questi anni per far crescere il nostro territorio e la nostra identità e perché sa che le manovre di palazzo non fanno bene alle città. Con la fusione dei comuni Cosenza, Rende e Castrolibero si imbocca una strada senza uscita e di cui non si conosce la direzione.
*Nicoletta Perrotti, Assessore Cultura e Lavori Pubblici del Comune di Castrolibero

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