lunedì,Dicembre 2 2024

Città unica, Orrico (M5S): «Al referendum non daremo indirizzo di voto»

La parlamentare e coordinatrice regionale scettica: «Non si intravede un progetto politico alla base di questa idea di fusione»

Città unica, Orrico (M5S): «Al referendum non daremo indirizzo di voto»

Il cammino verso il referendum che porterà i cittadini ad esprimersi sulla fusione di Cosenza, Rende e Castrolibero così da creare l’ormai celebre città unica, si arricchisce di un nuovo capitolo. Lo scrive il Movimento 5 Stelle, per mano della coordinatrice regionale. La parlamentare Anna Laura Orrico, a nome del suo partito, ha spiegato che «il M5S coerentemente con le criticità che ha evidenziato fino ad oggi relative alla legge sulla città unica Cosenza-Rende-Castrolibero, ritenendolo un percorso carente di trasparenza e informazioni che possano consentire ai cittadini di scegliere in maniera consapevole cosa votare, non darà un indirizzo di voto per l’imminente referendum».

Per Anna Laura Orrico, pertanto, una posizione critica e coerente con quella già evidenziata in Regione da Davide Tavernise, che non ha firmato il documento proposto dal Pd con cui lo scioglimento dei tre centri di governo verrà posticipato al 2027. «Crediamo che – dice Orrico – questa area urbana è, nei fatti, destinata ad unire le proprie forze in vista delle future sfide convergendo verso una unificazione dei servizi ed un miglioramento della qualità della vita dei cittadini tramite anche l’efficientamento della macchina amministrativa. Tuttavia, non possiamo essere favorevoli alla strada intrapresa poiché non supportata da alcuna visione politica e costruita attraverso un metodo dettato dalla frettolosità, dalla nebulosità e dalla scarsa partecipazione. Non sono state, infatti, coinvolte le parti sociali e le istituzioni preposte, ovvero le amministrazioni interessate, con una addirittura sciolta per mafia quindi in presenza di una grave mancanza di rappresentatività. Anche il referendum, inoltre, importante termometro democratico, è utilizzato in maniera strumentale visto che i quesiti stessi orientano la scelta dei cittadini».

«D’altronde – prosegue l’esponente pentastellata – lo stesso studio di fattibilità non fornisce nessuna certezza rispetto all’efficientamento della macchina amministrativa, alle economie di scala, e vende, in maniera fumosa, il possibile finanziamento di 10 milioni di euro all’anno, per 15 anni, condito dai ‘potrebbe’ a fronte di sempre maggiori tagli del governo centrale come ad esempio avviene nella nuova legge di Bilancio. Contiene, fra l’altro, alcune affermazioni che consideriamo gravi ossia che la fusione agevolerebbe quel dimensionamento scolastico contro il quale ci siamo battuti con forza. Non ci teniamo a far parte della folta schiera che tenta di guadagnare una paternità su un percorso di città unica di cui molti hanno parlato ma nessuno ha realizzato finora nei modi e nei tempi giusti».

«Non si intravede insomma – conclude Anna Laura Orrico – un progetto politico alla base di questa idea di città unica. Che città si vuole: sostenibile, attenta al potenziamento del Welfare ed alla cura dei fragili, ai bisogni dei cittadini fino all’ultima contrada, oppure un nuovo soggetto dedito allo sperpero edilizio, alle infrastrutture inutili, al consumo del suolo per favorire comitati d’affari e centri di potere? Ecco, chiariamo almeno i contorni e poi ragioniamo su una comunità unica».

Articoli correlati