venerdì,Febbraio 14 2025

‘Ndrangheta a San Siro, il gip vuole che si indaghi sui legami tra ultrà e clan calabresi

Nel filone di indagini sulla curva del Milan emerge il tentativo di Domenico Vottari di prendere il controllo del tifo rossonero nel 2018, un piano concepito già 12 anni prima. Il caso si intreccia con le inchieste sul narcotraffico internazionale

‘Ndrangheta a San Siro, il gip vuole che si indaghi sui legami tra ultrà e clan calabresi

L’inchiesta della Dda di Milano sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nella Curva Sud di San Siro, cuore del tifo milanista, è tutt’altro che conclusa. In un passaggio dell’ordinanza che conferma la custodia cautelare per Daniele Cataldo, braccio destro del capo ultrà Luca Lucci, il gip Domenico Santoro descrive un «diffuso, costante e generalizzato clima di omertà» tra i tifosi del secondo anello verde.

Il clima – valuta il magistrato – sarebbe il segnale di «un progressivo avvicinamento tra delinquenza da stadio e ’ndrangheta che lascia pensare a sviluppi preoccupanti». È proprio su questi sviluppi che si sottolinea l’esistenza di una «ulteriore esigenza probatoria» che, «in questo momento, riguarda l’approfondimento delle interazioni con la ’ndrangheta». È successo anche in curva Nord con l’ingresso di Antonio Bellocco e con la vicinanza tra gruppi di estrema destra e pezzi di famiglie mafiose arrivate a Milano dalla Locride. Per risolvere le controversie contavano cognomi e parentele, lignaggio ’ndranghetistico e conoscenze maturate in carcere, dove la delinquenza da stadio ha spesso incontrato i clan mafiosi.

Nell’indagine sul tentato omicidio di Enzo Anghinelli, l’uomo che avrebbe spalleggiato la scalata della Sud per spodestare Luca Lucci, ci sono passaggi che richiamano i giorni in cui un nuovo gruppo ultrà, i Black Devil, cerca di farsi spazio tra gli anelli rossoneri. (Continua a leggere l’articolo su Lacnews24.it)

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