La ‘Ndrangheta si aggiorna, in Sud America il business dell’oro meglio della cocaina. E distrugge la foresta amazzonica
clan creano società di facciata per un business da un miliardo di dollari in un mese. In un reportage di Radio 24 le ragioni dell'interessa della criminalità organizzata per il metallo prezioso
C’è una nuova febbre dell’oro che sta devastando il polmone verde dell’Amazzonia. L’ha scatenata il vertiginoso aumento del prezzo del mirale prezioso che ha attirato gli appetiti dei narcos e delle cosche di ‘ndrangheta. Il risultato delle estrazioni illegali è uno scenario apocalittico:. «Enormi crateri traboccanti di acqua e mercurioscavati dove prima sorgeva la foresta amazzonica», spiega Mario Magarò nel suo Reportage su Radio24 “L’oro dei narcos e la risposta dell’Europa” -.
L’oro usato per riciclare il denaro della droga
Il Perù, e in particolare la regione di Madre de Diòs, «hanno fatto registrare un boom nella produzione aurifera degli ultimi 20 anni». Il prezzo dell’oro ha superato la soglia dei 2000 dollari l’oncia durante il periodo del Covid. L’oro è un bene-rifugio per parecchi investitori e ogni crisi ne fa aumentare il valore, che sia una pandemia o il crollo delle Torri Gemelle o le guerre in Ucraina e in Palestina. Oggi il prezzo del metallo prezioso supera quello della cocaina e i narcos, così come la ‘ndrangheta, non vogliono farsi sfuggire l’affare. Tra l’altro l’oro è anche la copertura perfetta per riciclare il denaro provento del narcotraffico.
Liquido, richiesto e trasferibile
L’oro ha tre proprietà: «È altamente liquido, molto richiesto sul mercato e è facilmente trasferibile – dice una funzionaria del centro di ricerca Global financial integrity –. Un prodotto redditizio e facile da commercializzare. A differenza delle droghe, l’oro è infatti un prodotto assolutamente legale, risultando molto più facile da inserire nel sistema finanziario attraverso transazioni internazionali. Oltretutto, nel caso del commercio dell’oro, si tratta di un segmento di mercato caratterizzato dall’ampio uso di denaro contante, facilitando le compravendite tra privati e il riciclaggio dei proventi della droga».
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