mercoledì,Dicembre 4 2024

L’intervista | Verdiana dopo la vittoria a “Tale e Quale Show” sogna Sanremo 2025

La cantante ha conquistato gli spettatori di tutta Italia con il suo trasformismo

L’intervista | Verdiana dopo la vittoria a “Tale e Quale Show” sogna Sanremo 2025

Il trionfo di Verdiana a Tale e Quale Show ha acceso nuove speranze per l’artista rossanese, che guarda ora con emozione e determinazione a Sanremo 2025. Dopo aver conquistato il pubblico televisivo con il suo talento e la sua capacità interpretativa, Verdiana sogna di calcare il palco dell’Ariston, un traguardo ambizioso e carico di significato per chi ha fatto della musica una missione di vita. A 38 anni, Verdiana, ha conquistato la scena musicale grazie alla partecipazione a Tale e Quale Show – si conferma una voce e un volto che onorano il proprio territorio d’origine. Cresciuta a Rossano, mantiene un legame indissolubile con la Calabria, un “cordone ombelicale che nonostante il successo non si spezza” e al quale, dice, deve molto. Le radici, per lei, sono parte essenziale del suo essere: «Ci raccontano chi siamo, da dove proveniamo e dove è necessario tornare per costruire qualcosa di utile anche alle nuove generazioni».

Leggi anche ⬇️

Un percorso artistico fatto di costanza e di scelte coraggiose

L’arte di Verdiana non è frutto del caso. «Ho sempre vissuto la musica con grande naturalezza – spiega – è la mia ragione di vita, il mio lavoro, che ho reinventato in mille modi per poterci vivere». Un cammino fatto di salite e discese, come lei stessa lo definisce, paragonandolo a un ascensore. «Questo è un momento di grande gioia, e mi auguro di continuare a fare musica, di investire nella musica anche qui, nel mio territorio, perché credo sia importante». Un obiettivo concreto, che ha già preso forma grazie all’apertura di due scuole di musica: una a Cosenza, attiva da dieci anni, e una nuova sede a Rossano, inaugurata solo di recente.

Guardando al futuro

Il futuro, per Verdiana, è tutto da scrivere, a partire da un nuovo brano, “Malafemmena”, in uscita tra novembre e dicembre. «È un titolo emblematico, un omaggio alle donne, ma non voglio anticipare di più». L’obiettivo ambizioso? Portare questo nuovo capitolo musicale al Festival di Sanremo, una sfida tutt’altro che semplice: «Quest’anno le candidature per i BIG sono state moltissime, circa 300. Abbiamo presentato un brano e siamo felici della considerazione ricevuta. Incrociamo le dita e intanto ci godiamo il momento».

Verdiana non manca di elogiare la sua Calabria, terra “ricca di cervelli, idee e tanta creatività”, anche se restare e far carriera nel proprio luogo d’origine non è facile. «Siamo una terra di grandi talenti, e non solo nella musica. Ci sono tantissimi medici calabresi che lavorano nei migliori ospedali italiani. È più difficile rimanere, ma questa resistenza è necessaria per costruire qualcosa che poi si possa esportare». L’artista parla con sincerità e passione ai giovani che si avvicinano alla musica. «Questo è un lavoro molto difficile, pieno di barricate e ostacoli. Bisogna avere il coraggio e la tenacia di non arrendersi, perché ci si trova spesso di fronte a un 90% di no e un 10% di sì. La musica, però, non dev’essere solo uno strumento per il successo, ma deve nascere da un’esigenza interiore.

Come diceva Massimo Troisi, il successo non è altro che l’amplificatore di ciò che siamo». La sua esperienza, nata fin da bambina nell’oratorio dei padri Giuseppini a Rossano e proseguita a fianco del padre nei locali, le ha insegnato a non arrendersi mai. Ai giovani Verdiana raccomanda di conservare il proprio “pensiero puro sull’arte” e di affrontare le cadute come un’opportunità per rialzarsi più forti di prima. «La tenacia e il coraggio sono essenziali. Si cade tante volte, ma bisogna avere sempre la capacità di rialzarsi».

Un ritorno in TV tanto atteso quanto travolgente

Tornare sul piccolo schermo ha rappresentato per Verdiana un momento di grande impatto. Dopo l’ultima esperienza televisiva, risalente al 2021 quando aveva affiancato Orietta Berti a Sanremo nella serata delle cover con le Deva, è tornata ora da sola a calcare la scena con una carica e una maturità artistica che non sono passate inosservate.

«Essere di nuovo in TV dopo tutto questo tempo è stato un dono prezioso – ha dichiarato – un’esperienza che mi ha fatto sentire viva e accolta». Ogni performance di Verdiana ha lasciato un’impronta indelebile sia tra il pubblico in studio che tra quello da casa, che per otto puntate l’ha sostenuta portandola costantemente ai primi posti. Le standing ovation ricevute, infatti, sono state il culmine di un riconoscimento sincero e spontaneo: «Le standing ovation mi hanno colpito profondamente. È un’emozione che ti disarma – racconta – ti tremano le gambe e senti il nodo in gola. È come un abbraccio collettivo che ti scalda e ti commuove, perché significa che sei riuscito a creare quel legame speciale tra te e il pubblico, che è poi il cuore di tutto per un artista».

Oltre alla soddisfazione personale, Verdiana è consapevole che il percorso di un artista non si costruisce mai da solo, ma grazie al sostegno e alla sinergia con altri. La sua esperienza a Tale e Quale Show non ha solo celebrato il suo talento, ma anche l’importanza della collaborazione e dello scambio umano e artistico. «Faccio parte di un gruppo – ricorda con orgoglio – e in ogni esibizione porto con me quell’esperienza collettiva, perché sento che la musica è qualcosa che si vive insieme, un’energia che cresce attraverso la condivisione». Per Verdiana, la vittoria a Tale e Quale Show è stata una conferma delle sue capacità, ma anche un momento di pura gratitudine verso il pubblico, verso chi ha sempre creduto in lei e verso se stessa. «Quella standing ovation, quella gioia, sono emozioni che restano, che nutrono e che ispirano. È per questo – conclude – che continuo a fare musica, a costruire ponti tra me e chi mi ascolta, perché è lì che risiede la vera magia di questo mestiere».

Verdiana e la musica che cambia: tra omologazione e ritorno alla melodia

Verdiana, vincitrice di Tale e Quale Show e artista dalla lunga carriera, esprime una riflessione sulla trasformazione continua della musica e sul suo impatto sulle nuove generazioni di artisti. Con una visione lucida e profonda, l’artista sottolinea come oggi il panorama musicale tenda a conformarsi a un unico genere prevalente, il pop urban, mettendo in secondo piano la melodia e i testi di valore. Tuttavia, Verdiana osserva segnali di un cambiamento, un ritorno al gusto per melodie e liriche di spessore. Secondo Verdiana, la musica sta attraversando una fase di “stallo”, in cui la varietà stilistica sembra essersi ridotta a favore di un’unica corrente dominante: il pop urban. Questo genere, che ha conquistato la scena globale, ha portato a una tendenza verso l’omologazione, in cui spesso melodie e testi complessi rischiano di essere messi da parte. «In questo momento la musica è catalogata quasi esclusivamente nel pop urban, ma vedo segnali di cambiamento – afferma l’artista – e credo che ci sarà un ritorno alla melodia e ai testi significativi, quelli che raccontano davvero qualcosa di profondo».

Ricerca e scoperta: i giovani cantautori emergenti

Verdiana, da sempre attratta dalla scoperta di talenti non mainstream, dedica particolare attenzione ai giovani cantautori, figure che si distinguono per la capacità di esprimere autenticità e originalità. Tra i nomi che l’hanno colpita c’è Emma Nold, una giovane cantautrice toscana che, secondo Verdiana, rappresenta un esempio della qualità artistica che si può trovare anche al di fuori delle tendenze principali.

«Ci sono tanti ventenni bravissimi che hanno tanto da dire, come Emma Nold, che ha pubblicato già un paio di album di grande interesse sia dal punto di vista dei testi che della musica». L’artista è fiduciosa che la musica stia per uscire da questa fase di omologazione, lasciando spazio a una diversificazione più ampia. Per Verdiana, il cambiamento si manifesta nell’interesse crescente per stili meno convenzionali, che offrono testi ricchi di significato e melodie capaci di toccare corde emotive profonde. «Credo che stiamo andando verso una fase in cui la musica tornerà a diversificarsi, a offrire generi e linguaggi diversi, in grado di soddisfare una varietà di gusti e sensibilità».

Nel cammino artistico di Verdiana, un ruolo esclusivo e fondamentale è stato svolto dal padre, Antonio Zangaro, meglio conosciuto come “Tony Play”, figura di riferimento e guida nel suo percorso musicale. «Con papà ho un rapporto speciale, che si è visto anche durante Tale e Quale Show con i video in cui mi faceva l’in bocca al lupo. È sempre stato al mio fianco, fin da bambina, sostenendo ogni mia scelta e, spesso, mettendo da parte anche aspetti della sua vita personale per accompagnarmi nelle mie avventure musicali». Il legame con il padre, fatto di complicità e condivisione di passioni, rappresenta per Verdiana una radice profonda e incrollabile. «Con lui ho condiviso tutto: l’amore per la musica, i duetti, i dischi. Il nostro rapporto è un filo speciale che ci legherà per sempre». Verdiana guarda con speranza al futuro e non nasconde il suo desiderio di calcare il palco del Festival di Sanremo. «Sanremo è sempre una sfida difficile, ma come si dice, la speranza è l’ultima a morire – ammette – quindi, incrociamo le dita». Con il Festival come obiettivo, Verdiana sta preparando un nuovo brano che affronta temi importanti e attuali, centrando l’attenzione sulla figura della donna e sulle sfide che essa continua ad affrontare nella società.

La denuncia sociale del nuovo brano: “Malafemmina”

Nel prossimo singolo, Verdiana porta al centro del suo messaggio una riflessione sul ruolo della donna e sui giudizi che spesso le vengono rivolti, analizzando le aspettative sociali e le contraddizioni che emergono. «Il nuovo brano parla di come la donna venga vista oggi, dal giudizio sui social, al lavoro, dai pregiudizi che vengono da uomini e spesso anche da altre donne – spiega – C’è questa immagine della malafemmina, una definizione che si attacca alle donne indipendentemente dal loro valore o dal loro comportamento. È una condizione che voglio denunciare, perché se una donna fa carriera è vista come malafemmina, e se è brava e capace, resta comunque una malafemmina agli occhi di qualcuno». Per Verdiana, il testo rappresenta una forma di resistenza alle etichette e un appello alla società affinché le donne siano riconosciute per il loro valore.

«La canzone affronta il peso dei pregiudizi che spesso ci accompagnano: una donna che si veste in un certo modo, o si espone in pubblico, viene giudicata in modo severo. Ho voluto scrivere questa canzone come un modo per ribellarmi a questa percezione limitante e sostenere tutte le donne che si trovano in questa situazione». La riflessione di Verdiana si estende anche alla necessità di un ritorno alla gentilezza, un valore che considera essenziale e sempre più raro nella società odierna. «La gentilezza è fondamentale, una parola che oggi sembra poco presente e che invece è bellissima. Credo che questo ritorno alla gentilezza sia importante anche nei rapporti tra uomini e donne, perché un mondo più gentile è un mondo che rispetta le persone e il loro valore.

Articoli correlati