Ias Autolinee e Ias Touring, lavoratori stremati. La Faisa Cisal minaccia lo sciopero
I sindacalisti Sibio e Bruno: «Se le condizioni salariali dei dipendenti non saranno rispettate, daremo corso a tutte le azioni di protesta consentite dalla legge»
La situazione dei dipendenti di IAS Autolinee e IAS Touring, due imprese di trasporto attive nel territorio coriglianese, continua a destare preoccupazione in seno ai sindacati. I lavoratori, secondo le loro ricostruzioni, sono costretti a vivere di acconti in attesa dei pagamenti completi e stanno affrontando notevoli difficoltà nella gestione delle proprie finanze quotidiane. La denuncia arriva direttamente dai segretari della Faisa Cisal Calabria e di Cosenza, Francesco Antonio Sibio e Francesco Bruno, i quali accusano le aziende di non rispettare i diritti salariali dei propri dipendenti e di costringerli a sacrifici sempre più gravosi.
«I lavoratori si vedono trattati con un metodo di pagamento “a goccia”, che non garantisce loro la serenità economica a cui avrebbero diritto – affermano Sibio e Bruno nel loro comunicato –. È una situazione insostenibile, soprattutto considerando che si tratta di lavoratori il cui impegno quotidiano è cruciale per mantenere operative le aziende, senza vantaggi né privilegi economici». I sindacalisti hanno lanciato un appello alle due società, chiedendo il pagamento immediato dei salari e il rispetto dei termini futuri. Se le richieste non saranno ascoltate, la Faisa Cisal è pronta ad attivare le procedure di sciopero e a organizzare sit-in di protesta. «Non possiamo accettare ulteriori ritardi – affermano –. Se le condizioni salariali dei dipendenti non saranno rispettate, daremo corso a tutte le azioni di protesta consentite dalla legge, per assicurare il rispetto dei diritti di chi, ogni giorno, si impegna per garantire il servizio».
Oltre a richiamare l’attenzione delle aziende, i rappresentanti sindacali chiedono anche un intervento dell’assessore regionale ai trasporti, invitandolo a indagare sui motivi dei frequenti e ormai “endemici” ritardi nelle retribuzioni mensili. «Non ci sono, a nostra conoscenza, motivazioni di forza maggiore che giustifichino questi ritardi – sottolineano Sibio e Bruno –. È necessario, quindi, che le autorità vigilino affinché le aziende rispettino le loro responsabilità». In conclusione, Sibio e Bruno avvertono le società IAS Autolinee e IAS Touring: «Il lavoro dei dipendenti è un dovere solo quando anche il diritto alla retribuzione è rispettato con puntualità. Se ciò non dovesse accadere, siamo pronti allo sciopero, e ci aspettiamo che le imprese prendano atto di questa nostra determinazione».