martedì,Febbraio 18 2025

Città unica, Occhiuto: «Sui debiti fake news per difendere i propri interessi»

Sul referendum del prossimo primo dicembre, il Senatore di Forza Italia ci va giù duro: «Da chi difende il no soltanto frasi strumentali che fanno parte di un gioco meschino»

Città unica, Occhiuto: «Sui debiti fake news per difendere i propri interessi»

Sulla città unica Mario Occhiuto ci va giù duro. L’ex sindaco di Cosenza e attuale senatore di Forza Italia parla esplicitamente di «squallide fake news diffuse per miseri interessi personali». Un’accusa senza mezzi termini da parte di Occhiuto verso chi propaga le ragioni del “no” al referendum del prossimo primo dicembre.

Città Unica, Occhiuto: «Il debito solo pretesto per paure infondate»

Nella lunga digressione diffusa da Occhiuto, il senatore di Forza Italia esprime le proprie idee in merito a quanto espresso da chi si adopera per il “no”. «Il debito viene usato come pretesto per diffonde paure infondate». E poi: «I cittadini di Rende e Castrolibero non pagheranno i debiti del comune capoluogo», spiega, confermando quello che aveva detto ai nostri microfoni l’amministrativista Walter Nocito. Poi Occhiuto sviscera punto per punto alcune delle opinioni portate avanti dal no: «Nei primi cinque anni la legge consentirà di mantenere tributi e tariffe differenziati nei territori degli ex comuni».

Occhiuto all’attacco: «Argomentazioni demenziali»

Sulle tasse della città unica Occhiuto prosegue: «IMU e IRPEF sono già identiche nei tre comuni, quindi per Rende e Castrolibero non ci sarà nessun peggioramento». E per i servizi a domanda individuale «potrà esserci solo un miglioramento vista l’unificazione degli stessi». Occhiuto parla poi di «argomento demenziale» per quanto riguarda i debiti da parte di chi difende le ragioni del no. «Alcune fra le città più indebitate d’Italia, come Milano e Torino, sono costantemente in cima alla qualità della vita». E poi conclude: «Chi diffonde paura non ha proposte, ma solo interessi personali. Non dobbiamo cadere in questo gioco meschino»

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