giovedì,Febbraio 13 2025

Stasi contro Occhiuto, Antoniozzi e la minoranza di Cosenza: «Fusione servirà anche Corigliano Rossano»

Il parlamentare e i gruppi di opposizione di Palazzo dei Bruzi: «Senza un capoluogo forte e una provincia solida, nessun territorio potrà crescere davvero»

Stasi contro Occhiuto, Antoniozzi e la minoranza di Cosenza: «Fusione servirà anche Corigliano Rossano»

«”Un capoluogo debole è una provincia debole: la verità dietro le parole del senatore Occhiuto”. In queste ore il senatore Mario Occhiuto è stato ingiustamente attaccato per aver sollevato un tema cruciale: il rischio che una Cosenza debole indebolisca tutta la provincia, inclusa Corigliano-Rossano. Le sue parole non sono un attacco a Corigliano-Rossano, ma un riconoscimento del suo enorme potenziale». E’ un intervento firmato dai consiglieri di minoranza del Comune di Cosenza che rispondono a Flavio Stasi nell’ambito dell’invettiva indirizzata al senatore forzista.

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«Con il porto, l’estensione territoriale e la crescita economica, questo territorio – sostengono Francesco Spadafora, Giuseppe D’Ippolito, Ivana Lucanto, Francesco Caruso, Michelangelo Spataro, Alfredo Dodaro, Francesco Cito, Antonio Ruffolo e Francesco Luberto – ha tutte le caratteristiche per essere un polo di sviluppo, che presto sarà dotato anche di un importante presidio sanitario, l’ospedale hub della Sibaritide, il cui processo di realizzazione è stato riavviato soprattutto per merito del Presidente della Regione, Roberto Occhiuto, con determinata volontà di portarlo a compimento in tempi brevi. Tuttavia, senza un capoluogo forte e una provincia solida, nessun territorio potrà crescere davvero. Cosenza debole significa tutta la provincia debole».

«Occhiuto – evidenziano – non ha fatto altro che evidenziare una realtà scomoda: se non si rafforza il ruolo di Cosenza come capoluogo attraverso la fusione, tutta la provincia rischia di perdere centralità e servizi fondamentali. La sua riflessione è un appello all’unità, non alla divisione: una provincia unita e un capoluogo forte sono l’unico modo per garantire futuro e sviluppo per tutti i territori. La sfida è chiara: o scegliamo la fusione che vuol dire unione e progresso o ci condanniamo all’immobilismo e al declino. Per il bene di tutti i cittadini amministrati, auspichiamo che i toni del confronto sui temi referendari si riconduca all’equilibrio evitando che, per autoreferenze territoriali, il dibattito si sposti sul terreno dello scontro politico».

Antoniozzi: «Stasi vuole la provincia autonoma»

«Io non so se Rossano Corigliano punti a diventare capoluogo ma il sindaco Stasi qualche mese fa ha proposto la provincia autonoma della Sibaritide e questo è un fatto». Lo afferma il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi. «Non credo obiettivamente che Rossano Corigliano debba entrare in competizione con Cosenza, ma debba rappresentare il punto di riferimento dell’area della Sibaritide e unirsi al capoluogo senza frammentazioni e senza pensare a nuove province».

«La città unica che vogliamo realizzare – prosegue Antoniozzi – è invece uno strumento armonico che può accompagnarsi allo sviluppo della nuova città della Sibaritide. Se Rossano Corigliano che ha caratteristiche geografiche diverse dall’area urbana di Cosenza si è unita lo possono fare meglio i nostri tre comuni che sono contermini e per questo rilanciamo l’invito a votare si al referendum del 1 dicembre. Un capoluogo più forte e unito può essere utile anche alla città amministrata da Stasi che tutti noi cosentini amiamo». 

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