L’Associazione Santelli al “Monaco” per fare prevenzione sull’alcol
Nell'aula magna dell'istituto tecnico industriale si è tenuto un incontro con gli alunni delle seconde per sensibilizzarli sui rischi derivanti dall'abuso di alcolici
Il primo shottino? A 16 anni i ragazzi, a 14 le ragazze. Il vino? A 14 i ragazzi, a 12 le ragazze. L’età media in cui si inizia a bere alcol va progressivamente abbassandosi. Appena due mesi fa la dottoressa Amendola, responsabile del servizio di Alcologia all’ASP di Cosenza, aveva denunciato il problema. Che però, senza prevenzione, si ripresenta piuttosto spesso. E allora l’Associazione Jole Santelli ha deciso di lavorare in contropiede e di sensibilizzare i più giovani ai rischi derivanti dall’abuso di alcol, come accaduto stamattina nell’aula magna dell’Istituto Tecnico Industriale “Monaco” di Cosenza. Una platea giovanissima, composta di ragazzi tutti appartenenti alle seconde classi. Fra i 14 e i 16, dunque. L’età in cui si inizia a fare uso di alcolici e superalcolici. A interfacciarsi con i ragazzi proprio la dottoressa Amendola e la psicologa Alessandra Santelli.
Associazione Santelli e “Monaco” insieme per prevenire
Il seminario che porta avanti l’Associazione Santelli, dal titolo “Scelte sobrie”, ha fatto tappa già in altri istituti. È partito a maggio dall’auditorium del Liceo Classico “Telesio” di Cosenza e stamattina è andato in scena al “Monaco”, dove sono state approfondite tutte le tematiche legate all’abuso di alcol. Un problema spesso preso troppo sottogamba dai giovanissimi, che proprio fra i 14 e i 16 anni iniziano a bere superalcolici. «Questo è un problema che ci riguarda tutti – spiega Paola Santelli – perché i ragazzi reperiscono gli alcolici troppo facilmente e con la superficialità dettata dalla non conoscenza. Quindi tocca a noi, adulti, spiegare i rischi derivanti dall’uso di alcol, non solo dall’abuso». Dello stesso parere la dirigente della scuola, Maria Francesca Amendola. «Noi oggi parliamo di scelte responsabili che non mettano a rischio la propria vita e quella altrui. L’alcol viene visto come un modo per svagarsi e sentirsi grandi, ma dietro si nascondono rischi e pericoli come la guida in stato di ebbrezza».