venerdì,Aprile 25 2025

Caso Gentile, il M5S urla allo scandalo: «E’ uno scempio. Testimonianze contraddette dai verbali»

Scontro totale nella Giunta delle elezioni che ha detto No al riconteggio delle schede valide. La Cinquestelle Auriemma: «Rappresentanti di lista hanno dichiarato di essere stati presenti in più seggi allo stesso momento». Stumpo (Pd) sull’anomalia delle schede bianche: «Un dato “criminale” operato non si sa da chi né quando»

Caso Gentile, il M5S urla allo scandalo: «E’ uno scempio. Testimonianze contraddette dai verbali»

Un vero e proprio scontro sulla regolarità della gestione della fase post-elettorale. Nell’acceso confronto che si è scatenato attorno alla verifica del risultato elettorale delle Politiche 2022 nel collegio di Cosenza non è stata sollevata soltanto la questione del numero anomalo (circa il 10%) di schede bianche diventate valide dopo la verifica sul voto. Insomma, la battaglia (in via di conclusione) tra Andrea Gentile (FI) contro Anna Laura Orrico e l’interno M5S farà ancora discutere.

Per scoprire quale sia l’altro punto viene in aiuto il contenuto della relazione esposta il 12 novembre davanti alla Giunta delle elezioni. Il riepilogo della relatrice Maddalena Morgante di Fratelli d’Italia spiega che, nella memoria di Elisa Scutellà, infatti, «si richiamano anomalie che sarebbero state riscontrate nelle dichiarazioni testimoniali allegate al ricorso del candidato Andrea Gentile, rilevando come la quasi totalità appaia, ad avviso dell’onorevole Scutellà, “fallace oltreché impossibile e, quindi, mendace”». Scutellà, che sta per lasciare il posto in Parlamento proprio ad Andrea Gentile, chiede che della cosa venga informata l’Autorità giudiziaria.

Il caso di Gentile contro Orrico e il ritorno in Parlamento del figlio dell’ex senatore Tonino

La questione dei dubbi sul ricorso che ha riaperto le urne e sovvertito il risultato a Cosenza tra Gentile e Orrico viene illustrata in maniera esplicita nella riunione del 19 novembre. Lo fa Carmela Auriemma (M5S): per lei – e per i colleghi del Movimento – quel ricorso sarebbe fondato «su 83 dichiarazioni allegate che, sulla base dell’istruttoria svolta, sono chiaramente confutate dai verbali di riferimento». L’istruttoria sarebbe proprio il lavoro svolto dal comitato di verifica partendo dal ricorso e confrontando le dichiarazioni con i verbali circoscrizionali.

Una delle questioni riguarderebbe direttamente le testimonianze rese dagli elettori e dai rappresentanti di lista che dicono di aver partecipato agli scrutini e di aver evinto che vi erano degli errori sulle schede nulle e bianche: bene, quelle parole non sono riportate nei verbali redatti all’interno dei seggi. Se fosse confermata la versione del M5S, dunque, nessuno (né elettori né rappresentanti di lista) avrebbe mosso contestazione nel momento topico, quello dello scrutinio. Tutti, poi, avrebbero firmato la lettera alla base del ricorso che ha riaperto la partita elettorale.

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