venerdì,Febbraio 14 2025

Tumori, in Calabria non esiste prevenzione. 3mila malati costretti a curarsi al Nord

Nel rapporto Svimez diventa «emblematico della debolezza dei Sistemi sanitari regionali del Mezzogiorno» il caso della nostra regione dove gli screening sono quasi inesistenti

Tumori, in Calabria non esiste prevenzione. 3mila malati costretti a curarsi al Nord

Screening quasi inesistenti e malati di tumori costretti a una fuga tanto frequente quanto dolorosa, nel Sud che offre ai cittadini cure di serie B la Calabria è un caso a parte. Che, nel rapporto Svimez, diventa «emblematico della debolezza dei Sistemi sanitari regionali del Mezzogiorno». Servizi di prevenzione e cura sono più carenti, i tempi di attesa per l’erogazione di molte prestazioni sono maggiori, i livelli di spesa minori. Di prevenzione, in particolare, si parla molto ma i numeri non danno sostanza alle parole. In generale «la capacità di offerta e i tassi di adesione alle campagne di prevenzione sono sistematicamente più bassi nel Mezzogiorno».

Primo tasto dolente: gli screening mammografici a cadenza biennale, particolarmente raccomandati per le donne tra i 50 e i 69 anni, fascia d’età in cui il tumore al seno è la patologia oncologica più diffusa. «In Italia – riepiloga Svimez – sette donne su 10 si sono sottoposte ai controlli: la metà lo ha fatto aderendo ai programmi di screening gratuiti. La copertura è dell’83% al Nord, del 78% al Centro e solo del 61% al Sud». In questo quadro, la prima regione per copertura è il Friuli-Venezia Giulia (89%); l’ultima è la Calabria, dove solamente due donne su cinque di 50-69 anni si sono sottoposte ai controlli per i tumori».

Tumori in Calabria, screening bassissimi

Ancora in Calabria, è bassissima «la quota di donne che hanno effettuato lo screening mammografico su iniziativa organizzata: soltanto il 9,7% del totale». Addirittura più bassa, l’8,3%, la quota di residenti in Calabria che hanno effettuato lo screening per il tumore al colon-retto nell’ambito di un programma organizzato dalla Asl, per una copertura totale del 19,4%. Questo tipo di cancro è la seconda causa più frequente di decesso per patologie oncologiche. Gli screening per il carcinoma alla cervice uterina causato dal Papilloma virus (raccomandato per donne dai 30 ai 64 anni) vedono di nuovo la Calabria all’ultimo posto: il tasso di adesione ai programmi organizzati è inferiore al 20%, quello di copertura totale è del 58%.

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