Affitti brevi, il Viminale stoppa le Key-box per maggiore sicurezza e controllo
Questo sistema, molto diffuso nelle città d’arte, consente l’accesso degli ospiti tramite cassette di sicurezza per le chiavi
Il Ministero dell’Interno, guidato da Matteo Piantedosi, ha deciso di porre fine all’utilizzo delle Key-box nelle strutture ricettive legate agli affitti brevi. Questo sistema, molto diffuso nelle città d’arte, consente l’accesso degli ospiti tramite cassette di sicurezza per le chiavi. Tuttavia, il ministro lo ha definito un modello da superare, poiché elude il riconoscimento personale degli ospiti, obbligatorio per legge.
Rafforzamento dei controlli
Secondo Piantedosi, le Key-box rappresentano una criticità non solo per il rispetto delle normative, ma anche per il rischio di utilizzo improprio a scopi criminali o terroristici. Il ministero ha annunciato una direttiva per rafforzare i controlli, garantendo che gli ospiti siano identificati di persona e che le loro generalità siano comunicate alle Questure territoriali entro 24 ore. «È necessario affermare un controllo ordinario e meno elusivo, anche in vista del Giubileo del 2025», ha sottolineato il ministro.
Sicurezza nazionale
Il capo della polizia, Vittorio Pisani, ha evidenziato come l’identificazione automatizzata tramite mail o messaggistica non sia conforme alla normativa antiterrorismo. Questo sistema, infatti, esclude i nominativi degli ospiti dalle banche dati delle forze dell’ordine, compromettendo la sicurezza e la prevenzione dei rischi.
Il messaggio di Santanchè
Anche il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, ha espresso il suo sostegno alla direttiva del Viminale. Ha sottolineato come questa misura rappresenti un passo fondamentale per garantire un’esperienza turistica sicura sia ai visitatori che ai cittadini: «La cooperazione tra i dicasteri è essenziale per un ambiente accogliente, specie in vista di eventi come il Giubileo 2025».
Verso un turismo più sicuro
Con l’introduzione di controlli più rigorosi e l’eliminazione delle Key-box, il governo punta a rendere il settore degli affitti brevi più trasparente e sicuro. La stretta mira non solo a prevenire crimini, ma anche a migliorare la qualità del turismo in Italia, proteggendo sia gli operatori che i visitatori.
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