martedì,Gennaio 14 2025

Addio a Duckadam, è morto a 65 anni il pararigori romeno odiato dai dittatori

Nel 1986 fece vincere la Coppa dei campioni alla Steaua Bucarest, il misterioso ritiro e i rapporti con Ceausescu tra realtà e leggenda.

Addio a Duckadam, è morto a 65 anni il pararigori romeno odiato dai dittatori

Si è spento a 65 anni Helmuth Duckadam, ex portiere della Steaua Bucarest e autentico monumento romeno dal giorno in cui diventò un eroe nazionale per aver condotto la sua squadra alla vittoria della Coppa dei Campioni. Il 7 maggio del 1986, infatti, c’è soprattutto la sua firma sul trionfo della sua squadra nella finale di Siviglia contro il Barcellona, terminata ai calci di rigore. Duckadam ne parò quattro su quattro, un en plein che rese inutile l’ultimo tiro degli azulgrana e consegnò il trofeo alla Steaua.

Quella giornata memorabile, però, rappresentò anche il canto del cigno di un’ottima carriera dispiegata in buona parte tra la difesa dei pali della squadra dell’esercito – tale era all’epoca la Steaua – e anche di quelli della nazionale. Dopo la magica notte di Siviglia, infatti, di Helmuth si persero le tracce. La sua popolarità era alle stelle (voleva acquistarlo anche il Manchester United), ma in circostanze considerate misteriose arrivò come un fulmine il suo ritiro dalle scene. La Romania era ancora sotto il tallone del dittatore comunista Niculae Ceausescu, il “conducator”, e nel clima grigio e triste di quei giorni, fiorirono anche leggende sul conto di Duckadam.

Si disse che i figli di Ceausescu, che in quel periodo controllavano militarmente il calcio, fossero adirati con lui per il suo rifiuto di prestarsi a una combine (vero) e che per fargliela pagare gli avessero fatto spezzare dalla polizia segrete le sue manone paratutto. Quest’ultima storia è probabilmente inventata di sana pianta. La realtà parla di una trombosi a un braccio che lo tenne a lungo sotto l’incubo dell’amputazione. Rientrò nel 1989, giusto in tempo per vincere una Coppa di Romania e poi annunciare il suo ritiro definitivo all’età di soli trent’anni.

Da tempo soffriva di cuore e aveva affrontato diversi interventi chirurgici. Con lui sparisce un altro pezzo di quel calcio bellissimo che ormai non esiste più da tanto tempo.