martedì,Gennaio 14 2025

Lo Slow Beans sbarca sul Pollino: terra del fagiolo poverello bianco | VIDEO

Il meeting della comunità leguminosa di Slow Food in programma dal sei al nove dicembre. Il sindaco di Mormanno Paolo Pappaterra: «Abbiamo lavorato anni per ospitare una grande fiera internazionale»

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Lo Slow Beans, il meeting della comunità leguminosa di Slow Food, sbarcherà sul Pollino per una tre giorni di iniziative articolate tra il 6 e l’8 dicembre a Mormanno, Laino Borgo e Laino Castello, dove nel 2019 è stata istituita le denominazione comunale per il fagiolo poverello bianco. Per prendere parte al prestigioso e consolidato appuntamento itinerante inaugurato nel 2010, giungeranno i maggiori produttori di legumi d’Italia e quelli esteri provenienti in particolare da Francia, Germania, Spagna, Polonia e Turchia

Slow Beans è la rete di promozione del valore non solo nutrizionale dei legumi, ma anche di quello culturale. Questo prodotto oggi è diventato l’alimento simbolo della sostenibilità delle colture. Intenso il programma, presentato in conferenza stampa alla presenza di attori politici, istituzionali e imprenditoriali.  L’iniziativa inoltre coinciderà con il tradizionale appuntamento di Perciavutti, a Mormanno, l’antico rito di apertura delle botti per assaggiare il vino novello e che in questo 2024 celebra il ventennale.

Il sindaco di Mormanno Paolo Pappaterra, ospite degli studi di Cosenza Channel, sottolinea l’importanza dell’appuntamento: «È stata una grande sfida – ha detto – da anni stiamo lavorando per portare nel cuore del Pollino una grande fiera internazionale. Ci saranno tutti i produttori internazionali delle leguminose. Tutto questo è stato possibile grazie all’impegno condotto insieme agli amministratori di Laino Borgo e Laino Castello, creando prima una De.Co. sovracomunale, la prima in Italia composta da tre comuni associati».

Pappaterra ha ricordato le qualità organolettiche del fagiolo poverello bianco «per il quale – ha sottolineato – è arrivato il riconoscimento del presidio di Slow Food, che gli conferisce un marchio di qualità. Stimolando l’economia. Perché tanti giovani, donne e uomini che magari avevano l’intenzione di andare via e di emigrare, hanno ripopolato dei vecchi terreni magari abbandonati, ereditati dai loro genitori, dai loro nonni, avviando appunto questa coltura».

C’è un vasto mercato soprattutto all’estero: «Per i nostri produttori – ha ricordato Pappaterra – i dati più importanti di fatturato arrivano al di fuori del nostro confine nazionale. Questo vuol dire portare un pezzo di territorio del Pollino, di Mormanno, di Laino Borgo e Laino Castello nelle vetrine internazionali. Questa De.Co. è legata ad un disciplinare di produzione molto rigoroso e meticoloso, che ne certifica il percorso biologico.  Ha come peculiarità il grado proteico: è il fagiolo che ha il grado proteico più alto di tutte le altre leguminose. Questo è un dato molto importante, tant’è che Slow Food Italia, proprio nell’occasione di Slow Beans, aprirà il dibattito sul tema del cibo del futuro. Sì, perché la questione del dato proteico è fondamentale nella costruzione dei cibi alternativi».

A Mormanno poi, come detto, lo Slow Beans coinciderà con Perciavutti: «L’evento dell’apertura di queste vuttari, praticamente le vecchie cantine, il 7 di dicembre, che da anni porta nel Pollino migliaia di persone. Il programma è stato reso possibile dalla sinergia avviata con numerosi partner istituzionali, tra cui il Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, il Ministero degli Esteri, la Regione Calabria, l’ARSAC, il Consiglio regionale, il GAL Pollino, l’Ente Parco Nazionale del Pollino. Ci attendiamo ampia partecipazione anche perché, con soddisfazione, devo dire che tutte le strutture ricettive di Mormanno e dei comuni limitrofi sono sold out». 

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