Pd Cosenza: «Come poteva vincere il Sì se FdI ha sostenuto il No e i leghisti si proponevano come sindaci?»
Per i democrat «ora è necessario voltare pagina e pensare a nuove soluzioni, il centrosinistra si dovrà fare carico di questo e riscostruire un dialogo»
«La cultura politica del centrosinistra è orientata a favorire pianificazioni locali efficienti e ovunque sosteniamo le fusioni comunali. Tuttavia, la gestione del centrodestra di questo progetto di fusione è stata altamente approssimativa e confusionaria. Il progetto di fusione è stato concepito come un’operazione frettolosa, fondata su una legge regionale modesta e inadeguata, su cui il Partito Democratico aveva tentato di intervenire per migliorarne l’efficacia». Lo dichiara in una nota la federazione provinciale del Partito Democratico di Cosenza.
«Il centrodestra per molti mesi è stato sordo ai nostri appelli e ha rifiutato un sano dialogo costruttivo con tante realtà civiche e sociali, premendo sull’acceleratore senza nessun motivo razionale – aggiungono i democrat -. Questa mancanza di condivisione ha portato alla scarsa partecipazione al voto, evidenziando il disinteresse e la sfiducia dei cittadini verso un metodo calato dall’alto. Il referendum, trasformato in un’occasione di propaganda politica, è stato percepito non come un quesito neutrale ma come un giudizio sulla popolarità della giunta regionale. Alcuni esponenti del centrodestra di respiro leghista si sono persino comicamente auto-proposti come futuri sindaci della città unica, politicizzando ulteriormente il dibattito e allontanando il merito».
«Inoltre, la campagna a favore del “Sì” della destra stata debole e distante dai cittadini, limitata a iniziative di élite e salotti, mentre il centrosinistra si è impegnato direttamente sul territorio, dialogando con la popolazione. I promotori della legge passeggiavano su corso Mazzini fra i negozi, mentre i giovani dell’Unical con noi da soli fermano le persone per spiegare benefici di una programmazione integrata da Cosenza vecchia ad Arcavata. Una gestione così grottesca da parte del centrodestra ha allontanato l’obiettivo di creare una città unica che potesse essere un’opportunità di sviluppo. Anche all’interno della maggioranza regionale, Fratelli d’Italia ha sostenuto il “No,” trasformando questo voto in una goffa resa dei conti interna».
«Ora è necessario voltare pagina e pensare a nuove soluzioni, il centrosinistra si dovrà fare carico di questo e riscostruire un dialogo. Dopo le elezioni amministrative di Rende, sarà fondamentale aprire un tavolo di confronto per riformulare un progetto di collaborazione intercomunale fra Cosenza-Rende e Castrolibero. Il primo passo deve essere la scrittura di una legge regionale organica, che favorisca la partecipazione degli enti locali e delle comunità interessate. Tuttavia – concludono dalla Federazione provinciale del Pd di Cosenza – un’ipotesi più graduale, come l’unione dei comuni, potrebbe essere la base per costruire un processo realmente condiviso e orientato al futuro».