Grinta, cuore e gamba: è il Cosenza di Alvini, una squadra dura ad arrendersi
La squadra ha preso le sembianze del tecnico di Fucecchio, che gongola e continua a plasmare la propria creatura
Più dell’abbraccio con Micai, più dello scivolone sul gol di Fumagalli, c’è un’immagine che racconta il Cosenza di Alvini. È un’immagine di pochissimi secondi. L’allenatore completamente fuori dalla propria area tecnica che grida e incita i propri giocatori mentre il quarto uomo cerca di tenerlo a bada. L’ufficiale di gara allunga una mano nel vuoto, un gesto che fa sembrare soltanto Massimiliano Alvini più potente del regolamento della FIGC. Il gesto è vuoto, vacuo, inutile. Non serve a niente allungare quella mano perché Massimiliano Alvini è già oltre, è già a richiamare i propri ragazzi, pugno chiuso e incitamento costante. Arrivato con qualche dubbio, Alvini ha finora smentito tutti e si è preso la piazza.
Il Cosenza di Alvini ha conquistato il cuore dei tifosi
Non era facile, bisogna ammetterlo. Il tecnico di Fucecchio è arrivato in un momento molto strano della vita dei Lupi, per riprendere il passo finale di Fight Club. E Massimiliano Alvini si è saputo calare a pieno nella realtà di una città che ha dimostrato di saper amare chiunque. Una città appena tradita da colui che aveva eletto re e, per la seconda volta, da un condottiero che ha deciso di abbandonare la nave non nel momento di difficoltà, ma nel momento in cui si poteva costruire. E alla fine arriva Alvini, che deve subito gestire un paio di situazioni non semplicissime che portano i cognomi Tutino e Marras. E lui sempre lì, col sorriso, a lavorare con coloro che aveva scelto. Kouan, Mazzocchi, Fumagalli. Un mercato che faceva sorgere qualche dubbio. A tutti, ma non a lui. Che vedeva sempre più la squadra diventare il Cosenza di Alvini.
Una squadra a sua immagine e somiglianza
Il Cosenza di Alvini risponde a dinamiche precise. Grinta, cuore e gamba. Una squadra con limiti tecnici? Sicuramente, anche se i dubbi sorgono viste le due realizzazioni a firma Mazzocchi-Fumagalli con cui il Cosenza ha rimontato il Pisa. Una squadra con limiti caratteriali? No, neanche uno. Perché il sacrificio che mettono su ogni pallone, su ogni contrasto e su ogni situazione critica rimette tutto sullo stesso piano. Non è lo score vittorie/sconfitte a dettare l’entusiasmo di una piazza nei confronti di un tecnico. O almeno, non solo. Il Cosenza di Alvini è realtà e, per uno che ama vivere la squadra tutti i giorni, è la soddisfazione migliore.