Cosenza, Rende e Castrolibero: l’unione è la peggiore delle soluzioni
Se la fusione è stata bocciata dai cittadini, la strada dei servizi condivisi fatta salva l'autonomia dei tre municipi è la più pericolosa
di Antonio Barbieri*
I cittadini di Cosenza, Rende e Castrolibero, con il loro inequivocabile voto, non hanno detto no alla fusione in quanto tale, lo hanno detto al metodo, approssimativo e autoritario, scelto, sbagliando, dalla Regione Calabria. Ora “le scelte” spettano ai cittadini di queste tre città, spettano alle amministrazioni Locali, spettano alla Società civile.
Scelte ragionate frutto di approfondimento e confronto. La Regione dovrà arricchire il dibattito predisponendo in tempi brevi, il Piano per la razionalizzazione dei governi del territorio fornendo informazioni fondamentali per favorire le migliori valutazioni di merito. Questa è, a nostro avviso, la strada maestra da seguire con convinzione per dare uno straordinario impulso a questo territorio.
Qualcuno, nei dibattiti del dopo voto, avanza, come l’idea dell’Unione tra i tre Comuni (mettere assieme alcuni servizi conservando l’autonomia dei tre municipi). Questa è la “peggiore” delle opzioni, la più pericolosa, la più inutile. Basta andare a vedere quali risultati hanno prodotto la stragrande maggioranza delle Unioni realizzate in Italia.
*presidente nazionale Coordinamento per le fusioni