Moccia domani a Corigliano Rossano per “Bugie”: «Ho amato girare in Calabria»
L'autore e regista presenterà il corto girato con i giovani calabresi al cine teatro San Marco
Le “Bugie” di Federico Moccia arriveranno finalmente sullo schermo. Il cortometraggio che il regista e autore di bestseller come “Tre metri sopra il cielo” e “Scusa ma ti chiamo amore”, nonché penna di tanti programmi tv di successo, sarà proiettato in anteprima domani 10 dicembre, alle ore 20 al cineteatro San Marco di Corigliano Rossano. Ed è grande l’emozione che in queste settimane scalda i cuori dei giovanissimi attori calabresi della scuola di recitazione Maros in Teatro, che hanno potuto vivere un’esperienza unica sul set insieme a Moccia.
«Spesso dimenticavo che erano attori alle prime armi – ci ha raccontato l’autore che sarà presente alla serata -, così mi capitava anche di rimproverarli sul set. Poi, all’improvviso, mi ricordavo che erano solo ragazzi e ne ero quasi sorpreso. Questo perché quando si lavora bene, non importa il resto». Moccia ricorda come funzionò bene l’accoppiata Raoul Bova e Michela Quattrociocche, protagonisti di “Scusa ma ti chiamo amore”. «In quel momento, Raoul aveva lavorato all’estero in produzioni grosse, ma in Italia non riusciva ad avere grossi risultati. Le persone, spesso, credono che se un attore non funziona, non funziona e basta, invece tutto dipende dal progetto, da com’è costruito. In “Scusa ma ti chiamo amore” avevamo da un lato un attore con esperienza, Bova, dall’altro una giovane esordiente, Michela, che aveva fatto forse settanta provini senza risultati. La coppia funzionò alla grande e il film incassò tantissimo».
Dell’esperienza a queste latitudini, Moccia conserva un ricordo affettuoso. «Amo la Calabria, è una terra straordinaria, e ho amato girare questo corto che nasce da un progetto scaturito da una collaborazione con Mariarosaria Bianco con cui poi abbiamo avviato l’idea di girare questa storia».
“Bugie” gira intorno al colore delle menzogne, se così possiamo dire: c’è quella bianca, detta a fin di bene, e poi ci sono le altre, più scure, che possono far male. «Lo trovo un tema estremamente interessante, perfetto per i ragazzi».