Sulle strade di Rende con la Porsche e senza patente, assolto Niko Pandetta
I verbali di accertamento d'illecito amministrativo redatti dalla polizia sono stati ritenuti insufficienti a dimostrare la penale responsabilità del trapper
Assolto per non aver commesso il fatto. Con questa formula il giudice monocratico del Tribunale di Cosenza, Francesco Guglielmini, ha assolto oggi Vincenzo Pandetta in arte Niko, noto trapper catanese, difeso dagli avvocati Carmine Curatolo ed Emilio Enzo Quintieri del Foro di Paola. Il cantante neomelodico, detenuto in carcere in espiazione di alcune vecchie condanne definitive, era stato citato direttamente a giudizio dalla Procura di Cosenza, perché il 12 luglio 2019, in via Rossini, a Rende, era stato fermato dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Rende mentre era alla guida di una Porsche Macan senza aver mai conseguito la patente di guida e con recidiva nel biennio essendo stato precedentemente sorpreso dai carabinieri di Catania il 4 aprile 2019 alla guida di una Smart.
All’esito dell’istruttoria dibattimentale, il pubblico ministero aveva chiesto al giudice di affermare la penale responsabilità dell’imputato, ritenendo provati i fatti contestati, anche in considerazione del fatto che la difesa nulla aveva dedotto sulla definitiva degli accertamenti esperiti. Viceversa, l’avvocato Quintieri, difensore del trapper siciliano, ha sollecitato l’assoluzione, evidenziando che la Procura della Repubblica non aveva provato l’elemento costitutivo della fattispecie di reato contestata, cioè la recidiva nel biennio atteso che erano stati prodotti soltanto i verbali di accertamento di illecito amministrativo redatti dalle Autorità di Polizia, da soli insufficienti a dimostrare la penale responsabilità dell’accusato, secondo la consolidata e pacifica giurisprudenza di legittimità e di merito, prodotta dalla difesa ed acquisita agli atti dal Tribunale.
La violazione amministrativa, infatti, deve essere definitivamente accertata e non meramente contestata e solo quest’ultima circostanza era presente nel capo di imputazione. L’onere della prova ricade sul pubblico ministero e non sull’imputato. Il giudice, disattendendo la richiesta del pubblico ministero e accogliendo quella della difesa, ha deciso di mandare assolto l’imputato Vincenzo Pandetta detto Niko per non aver commesso il fatto ascrittogli. Le motivazioni della sentenza saranno rese note tra sessanta giorni.