martedì,Gennaio 14 2025

«Errori giudiziari e paura della verità: un’occasione mancata per costruire fiducia nelle istituzioni»

Pensare che una Giornata possa screditare l'ordine giudiziario offre la misura di quanto parte della politica e della magistratura sia scollata dal dato di realtà, disconosca quanto avviene quotidianamente nelle aule di giustizia

«Errori giudiziari e paura della verità: un’occasione mancata per costruire fiducia nelle istituzioni»

Pensare che una Giornata dedicata alle vittime degli errori giudiziari possa screditare addirittura l’ordine giudiziario, offre la misura di quanto parte della politica e della magistratura sia scollata dal dato di realtà, disconosca quanto avviene quotidianamente nelle aule di giustizia ed ignori dolosamente il fatto che in Italia vi siano circa 1000 ingiuste detenzioni all’ anno.

E  il dato, secondo L’Osservatorio dell’unione Camere Penali Italiane, nato proprio per monitorare l’incidenza dell’errore giudiziario nel nostro sistema penale, ma anche per contribuire a campagne di informazione volte a sensibilizzare l’opinione pubblica su quali siano i costi sociali e umani di un processo che non rispetta le garanzie costituzionali, è in difetto.

Quanto accaduto ieri, dunque, mostra una perdita di vista del reale, che a voler pensar male, fa sorgere il dubbio di uno scherno che si manifesta tutto nell’osservazione secondo cui l’errore giudiziario si possa paragonare ad un errore medico. Quest’ultimo, infatti, perseguibile penalmente e civilmente, a differenza del primo.

Per il quale solo il formulare il pensiero di poter prendere in considerazione una qualsiasi forma di responsabilità in capo a chi lo ha generato, rimanda al pericolo di azioni che minano la sacralità dello Stato o, peggio ancora, delle divinità.

Una pagina, dunque, grottesca e imbarazzante, non tanto per lo stop al riconoscimento della giornata in sè, ma proprio per le scuse accampate da chi ha voltato la testa dall’altra parte, al fine di giustificare una posizione imperdonabile.

Argomentazioni senza alcun fondamento giuridico, ma soprattutto inquietanti, perché fanno emergere che parte della magistratura e parte della politica sono convinte che la credibilità delle istituzioni possa essere mantenuta nascondendo ai cittadini gli errori che alcuni rappresentanti delle istituzioni commettono in loro danno.

Quando lo scopo di una giornata come questa è semplicemente quello di diffondere la cultura della legalità, che non è quella della “giustizia è fatta” quando vi è una sentenza di condanna o quando si procede a mega operazioni di rastrellamento su determinati territori. “Giustizia è fatta” anche quando viene emessa una sentenza di assoluzione a seguito di un processo ingiusto. La fiducia nelle istituzioni non si impone, si costruisce.

Compito delle istituzioni è far conoscere i principi costituzionali della presunzione di innocenza, del valore della libertà, del vero scopo delle misure cautelari, nonché rassicurare i cittadini che lo Stato è attento e prende atto che non è più possibile tollerare il perpetrarsi indiscriminato di continue e insopportabili storture nelle aule di giustizia in nome di principi costituzionali interpretati al contrario. Non capisco come si possa avere timore di tutto questo.

Avere consapevolezza di ciò, però è molto difficile, soprattutto quando vi è una totale incapacità di autocritica, inabilità nel saper affrontare i propri errori, ma soprattutto una visione rigida ed evidentemente in fondo molto debole del proprio ruolo.

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