Sanità, Calabria fuori dal commissariamento? In Consiglio regionale spunta un emendamento
Nel testo a firma di Francesco Cannizzaro si legge: «Dal 1° gennaio 2025 le funzioni del commissario e sub commissario in carica tornano nella competenza degli organi regionali»
È nelle proposte emendative presentate questa mattina in commissione alla Camera che spunta un provvedimento che consentirebbe alla Calabria di uscire dal commissariamento del settore sanitario. L’emendamento è a firma di Francesco Cannizzaro e prevede, «fermo restando la sottoposizione al piano di rientro in prosecuzione mediante programmi operativi, a decorrere dal 1° gennaio 2025 alla Regione Calabria non sono più applicabili le disposizioni di cui all’art. 4 del decreto legge 1 ottobre 2007, n 157 convertito con modificazioni dalla legge 29 novembre 2007, n 222.
Dal 1° gennaio 2025 le funzioni del commissario e sub commissario in carica tornano nella competenza degli organi regionali». Dopo quindici anni di commissariamento, dunque, la gestione della sanità calabrese tornerebbe sotto il pieno controllo della Regione, e non più di competenza di un commissario di nomina governativa. Resterebbe ugualmente in vigore il piano di rientro dal deficit sanitario. Ancora oggi si andrà avanti con i lavori in commissione per l’esame degli emendamenti, il testo dovrebbe arrivare domani in aula alla Camera. Ulteriori emendamenti prevedono misure che riguardano la mobilità passiva. Nello specifico: “Per il triennio 2025/2027, le Regioni che conseguono un saldo di mobilità superiore al 6% ricevono un contributo pari al 10% del controvalore della mobilità passiva per ciascuno degli anni”. E ancora: “Agli oneri di cui al comma 4 ter pari a 25 milioni di euro per ciascuno degli anni 2025, 2026 e 2027 si provvede mediante corrispondente riduzione del fondo per interventi strutturali di politica economica”.