Capodanno senza Gigi Dag. «Occasione persa! In Oncologia mancano anche le sedie a rotelle»
Francesca Caruso, presidente di Oncomed, parla di vicenda "surreale". «Si potevano aiutare i pazienti»
Mentre il Comune di Cosenza dopo l’ultima sortita si è trincerato nel silenzio per concentrarsi sul concertone che sarà, non si spengono gli echi per il concerto che sarebbe potuto essere. Il mancato live di Gigi D’Agostino, che aveva deciso di donare tutto il budget del suo concerto all’ospedale di Cosenza, fa ancora male.
Francesca Caruso, presidente di Oncomed, non nasconde la delusione: «È una vicenda surreale – ci racconta -. Sono rimasta molto colpita dal gesto di generosità di questo artista, una cosa del genere non è mai accaduta, qui almeno, e non posso che essere sorpresa dall’atteggiamento del Comune. È stata un’occasione persa, una clamorosa occasione persa, specie per chi opera ogni giorno in un reparto come quello di Oncologia che vede tante professionalità spendersi ogni giorno tantissimo, ma che soffre di alcune carenze innegabili: pensi che mancano persino le sedie a rotelle! Quindi, pensando a come sarebbero potuti essere impiegati quei soldi mi si stringe il cuore».
Francesca Caruso è presidente di Oncomed, un’associazione che fornisce gratuitamente assistenza medica a chi non può permettersi una visita privata e non può aspettare i tempi della sanità pubblica. Nel dicembre dello scorso anno ha anche inaugurato uno spazio di orientamento all’interno del reparto di Oncologia dell’ospedale Mariano Santo di Cosenza.
«Purtroppo l’atteggiamento del Comune di Cosenza non mi stupisce: è un anno che come associazione chiediamo lo spazio di un parcheggio per permettere a chi ha difficoltà a deambulare a causa della malattia di raggiungerci con più facilità. Il nuovo dirigente ci ha bloccato l’autorizzazione che il suo predecessore ci aveva concesso quando eravamo nella vecchie sede nel centro storico. Ho provato a chiedere spiegazioni e aiuto, ma non ho avuto alcun riscontro. Leggendo la notizia su Gigi D’Agostino non posso che provare dolore e dispiacere, perché con quei soldi avremmo potuto fare qualcosa per migliorare le condizioni dei pazienti. Una piccola grande goccia nell’oceano. Un vero peccato, spero che in futuro questo evento possa essere recuperato, chissà…»