Simet passa definitivamente a Busitalia, che ne sarà dei lavoratori rimasti fuori?
Nuovo capitolo della vertenza per i 38 dipendenti licenziati a settembre 2022. Dopo il reintegro di alcuni di loro, ora la Faisa-Cisal sollecita un incontro alla società di Fs per discutere del rientro di quanti sono ancora a casa
Dopo l’affitto del ramo d’azienda, Simet passa definitivamente a Busitalia. La storica azienda di autotrasporti rossanese, al centro di una battaglia sindacale per il licenziamento collettivo di 38 lavoratori, cede così il testimone alla società nazionale del gruppo Fs, Birs (Busitalia Rail Service) a cui adesso si guarda per la risoluzione definitiva della vicenda con il reintegro di tutti i lavoratori. «La tappa probabilmente più importante della storia di Simet si è conclusa con l’approdo in Busitalia, la grande compagnia nazionale che si occupa anche di trasporto di viaggiatori su strada e che, con la Birs-Bu Calabria, offre servizi di trasporto pubblico a lunga percorrenza e lo farà, d’ora in poi, non più attraverso l’affitto del ramo di azienda della Simet a ciò dedicato, ma subentrando alla stessa, per acquisizione». Così i segretari di Faisa-Cisal regionale e provinciale Francesco Antonio Sibio e Francesco Bruno.
«Diverse sono state le vicende che hanno interessato la Simet e, tra queste, sono certamente degne di nota quelle collegate agli aspetti occupazionali, che hanno lasciato strascichi non trascurabili – dichiarano in una nota –. Il nuovo corso dell’impresa rossanese, che per oltre settant’anni si è occupata principalmente di lunga percorrenza, non può non dare spazio a coloro i quali in Simet hanno speso le proprie energie migliori rendendo possibili i traguardi dalla stessa raggiunti. Chi si trova oggi fuori dal nuovo contesto aziendale per ragioni connesse ad una bieca legislazione, a cavilli legali e alle scelte pregresse che hanno portato al noto licenziamento collettivo Simet, deve poter tornare a lavorare con il nuovo soggetto societario. Busitalia deve garantire a chi è rimasto a mani vuote di poter contare su un impiego che i progetti, presenti e futuri, della Bu-Calabria possono certamente garantire».
Il taglio drastico di personale a settembre 2022, con le lettere di licenziamento recapitate a casa di 38 dipendenti.