venerdì,Febbraio 14 2025

Il sindacalista Campolongo a Cosenza Channel: «Ho vissuto in una sorta di bolla per due anni, ora torno a vivere»

Il sindacalista in una missiva esprime soddisfazione per la sentenza assolutoria

Il sindacalista Campolongo a Cosenza Channel: «Ho vissuto in una sorta di bolla per due anni, ora torno a vivere»

Riceviamo e pubblichiamo la nota del sindacalista della Cisl, Gianluca Campolongo, assolto nel processo Reset, rito abbreviato. L’imputato è stato difeso dall’avvocato Nicola Carratelli.

Dal 1 settembre 2022, giorno in cui è stato sottoposto agli arresti domiciliari con la gravissima accusa di concorso morale in estorsione aggravata dal metodo mafioso, Gianluca Campolongo ha vissuto in una sorta di bolla, che definire incubo è senz’altro riduttivo. Pur essendo pienamente consapevole della propria innocenza, ha dovuto misurarsi con la mortificazione della restrizione della libertà, della perdita dei rilevanti incarichi sindacali affidatigli a seguito di ultra decennale laboriosa e competente attività, della quantomeno perplessa considerazione dell’opinione pubblica.

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Pur ricevendo continui attestati di stima da parte di chi lo ha conosciuto e che, per tale ragione, era assolutamente convinto della sua estraneità a qualsivoglia illecito, tanto più con riferimento alla predetta gravissima accusa, Gianluca Campolongo è rimasto, da quel giorno, con la mente sospesa, con l’animo sospeso, con il morale sospeso, in attesa che quella sua sicura, indiscutibile, assoluta estraneità venisse riconosciuta. La piena sentenza assolutoria emessa ieri nei suoi confronti ha cancellato i lunghissimi mesi di quella angosciosa situazione, e gli consente di ritornare a testa alta ad esercitare, con la passione, la competenza e la generosità tipica della sua persona, l’attività sindacale della quale, insieme alla libertà, è stato ingiustamente fino ad oggi privato.

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Gianluca Campolongo non intende formulare riserve verso l’operato di alcuno, né limitarsi ad esternare banali espressioni di compiacimento. L’affermazione della sua estraneità, nonostante la pesante richiesta di condanna, gli consente di comunicare, finalmente, di essere…. tornato a vivere, ringraziando i suoi familiari e tutti gli amici che lo hanno sempre stimolato a credere che questo giorno sarebbe arrivato, facendolo uscire da quella sorta di bolla, facendolo svegliare dal peggiore degli incubi.

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