giovedì,Febbraio 13 2025

Natale arbereshe, Francesca Librandi: «Alberi a Santa Lucia e cuddruriaddri tutto l’anno» | VIDEO

Tutte le differenze fra il capoluogo di provincia e i paesi di origine albanese nelle celebrazioni dicembrine

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Natale tutto l’anno? No, ma i cuddruriaddri sì. Francesca Librandi, conoscitrice delle tradizioni arbereshe, originaria di Vaccarizzo, è stata nostra ospite durante le interviste di Cosenza Channel. Lei ci ha raccontato cosa cambia fra il Natale arbereshe e quello che accade invece nella nostra città. «È interessante parlare di questo argomento perché le tradizioni, con le nuove generazioni – spiega Librandi – rischiano di perdersi. Quindi è importante ricordarle per mantenere l’identità arbereshe»

Natale arbereshe, Librandi: «L’albero di Natale si fa a Santa Lucia»

La prima differenza sostanziale è quella che riguarda il giorno centrale dell’Avvento, che non è l’Immacolata. «Da noi l’albero si fa a Santa Lucia. Ancora oggi, prima del 13 dicembre, nessuno in casa mia – spiega sorridendo – si azzarda a fare l’albero. Questo perché perché Santa Lucia è la nostra Immacolata». Questo ovviamente impone una preparazione al Natale con tempi decisamente più stretti rispetto al resto d’Italia. Ma le tradizioni sono tante e diverse «Soprattutto nelle piccolissime comunità, come ad esempio quella di San Cosmo – racconta ancora Librandi – gli alberi si addobbavano con i mandarini, con i limoni, con i prodotti del territorio». Questo perché, essendo il periodo di tempo dell’albero più breve, potevano restare appesi senza marcire.

«I cuddruriaddri? Li mangiamo tutto l’anno»

Secondo Librandi, sono tre le grandi differenze fra Natale arbereshe e Natale cosentino. La prima è quella dell’albero, la seconda riguarda il fritto più amato in terra bruzia. Quei cuddruriaddri che sono la tradizione più forte in riva al Crati. «Da noi è un dolce – spiega – e non si mangia soltanto a Natale. È un dolce che mangiamo tutto l’anno, che chiamiamo crispelette. Le dimensioni – aggiunge Librandi ridendo – sono praticamente quelle di un cerchione». Ma che vuol dire che non si mangia solo a Natale? «È un dolce festivo, quindi si mangiano a Pasqua, a Santa Lucia… Insomma, quando c’è una festa si mangiano. Punto». E gli altri dolci? «Quelli si mantengono bene o male sulla stessa tradizione».

Il Natale arbereshe e il fuoco di Natale

C’è anche il fuoco di Natale, che è una tradizione religiosa. «Ha una doppia valenza, celebrazione del fuoco domestico e annuncio per la nascita di Gesù Bambino». Attenzione, però, perché nel Natale arbereshe il significato è importante e riguarda la Gjitonia, ovverosia una sorta di sottogoverno locale diretto e architettato dalle donne. «Una volta il fuoco di Natale veniva fatto per singola Gjitonia, per singola famiglia. Adesso, purtroppo, si fa solo a Natale». Tante differenze, tante similitudini. Natale è sempre Natale a qualunque latitudine, a prescindere da ciò che cambia. Anche se i cuddruriaddri si mangiano tutto l’anno.

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