martedì,Febbraio 18 2025

Un magistrato cosentino alla procura di Firenze? Il Consiglio di Stato annulla la nomina di Spiezia. Liguori ha ragione…

La Corte ammonisce che l’ampio margine di discrezionalità di cui dispone il Csm nel valutare i profili dei candidati deve rimanere entro i limiti stabiliti dal Testo Unico sulla dirigenza giudiziaria

Un magistrato cosentino alla procura di Firenze? Il Consiglio di Stato annulla la nomina di Spiezia. Liguori ha ragione…

La nomina di Filippo Spiezia a capo della Procura di Firenze, deliberata dal Consiglio Superiore della Magistratura nel luglio 2023, è stata annullata dal Consiglio di Stato. La settima sezione del massimo organo di giustizia amministrativa ha accolto il ricorso presentato dal magistrato di San Demetrio Corone Alberto Liguori, attuale procuratore capo di Civitavecchia, ribaltando così la sentenza di primo grado emessa dal Tar del Lazio, che aveva respinto le istanze del ricorrente.

Al centro della controversia, la valutazione dell’attività svolta da Spiezia presso Eurojust, l’organismo europeo per la cooperazione giudiziaria, dove il magistrato ha ricoperto per anni anche il ruolo di vicepresidente. Secondo i giudici di Palazzo Spada, il Csm avrebbe attribuito un peso improprio e prevalente a tale esperienza, a scapito del “triplice pregresso ufficio direttivo” ricoperto da Liguori, ritenuto un parametro più rilevante nel contesto del conferimento di incarichi direttivi in magistratura.

Nella sentenza depositata, il Consiglio di Stato sottolinea come questa vicenda presenti caratteristiche di novità, dato che non risultano precedenti in cui un incarico presso organismi internazionali, come Eurojust, sia stato considerato determinante per l’assegnazione di ruoli direttivi. Tuttavia, la Corte ammonisce che l’ampio margine di discrezionalità di cui dispone il Csm nel valutare i profili dei candidati deve rimanere entro i limiti stabiliti dal Testo Unico sulla dirigenza giudiziaria, lo strumento normativo che regola tali decisioni.

In particolare, i giudici hanno dichiarato che il Csm ha agito in modo illegittimo qualificando l’incarico svolto da Spiezia presso Eurojust come equivalente o assimilabile alle funzioni direttive. Tale interpretazione, secondo la sentenza, viola i criteri definiti dal Testo Unico, che colloca gli incarichi internazionali in una categoria distinta e non equipollente a quella delle funzioni direttive svolte all’interno della magistratura nazionale.

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