lunedì,Marzo 17 2025

Calabria e influenza, non attivata la sorveglianza epidemiologica

Il livello d’incidenza nazionale si è attestato a 9,9 casi ogni mille assistiti, in calo rispetto ai 10,5 della settimana precedente

Calabria e influenza, non attivata la sorveglianza epidemiologica

Nella cinquantaduesima settimana del 2024, dal 23 al 29 dicembre, l’incidenza della sindrome simil-influenzale in Italia ha registrato un lieve, ma atteso, calo grazie alla chiusura delle scuole per le festività natalizie. Secondo il rapporto RespiVirNet, curato dall’Istituto Superiore di Sanità, i casi stimati sono circa 582.500, portando il totale stagionale a circa 5.186.300 episodi.

Il livello d’incidenza nazionale si è attestato a 9,9 casi ogni mille assistiti, in calo rispetto ai 10,5 della settimana precedente. Nel medesimo periodo della scorsa stagione, invece, l’incidenza aveva toccato il picco con 18,4 casi ogni mille assistiti.

Il rapporto evidenzia una diminuzione dei casi in tutte le fasce d’età, con un calo significativo tra i bambini sotto i cinque anni, dove l’incidenza è scesa a 23,6 casi ogni mille assistiti rispetto ai 27,7 della settimana precedente. Le regioni più colpite restano Liguria, Toscana, Lazio e Campania, tutte con valori superiori a 11 casi ogni mille assistiti.

Le regioni Basilicata e Calabria non hanno attivato la sorveglianza epidemiologica, lasciando un vuoto nei dati per queste aree. Nonostante ciò, si rileva che il numero complessivo di sindromi simil-influenzali è sostenuto non solo dai virus influenzali, ma anche da altri patogeni respiratori.

Questo quadro evidenzia l’importanza della sorveglianza epidemiologica per affrontare efficacemente le sfide poste dai virus respiratori, specialmente in regioni come la Calabria.

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