‘Ndrangheta e ultras a San Siro, il killer di Bellocco e i capi scelgono l’abbreviato
Anche Beretta, Ferdico e Lucci, leader delle tifoserie di Inter e Milan, hanno presentato la stessa richiesta, puntando alla riduzione di un terzo della pena. Il gip aveva disposto il giudizio immediato
Hanno optato per il rito abbreviato i leader delle curve di San Siro: Marco Ferdico e Andrea Beretta per la Nord dell’Inter e Luca Lucci per la Sud del Milan, arrestati lo scorso 30 settembre nell’ambito di una vasta operazione condotta da Polizia e Guardia di Finanza, sotto la guida dei pm milanesi Paolo Storari e Sara Ombra. L’inchiesta si concentra su affari illeciti e atti violenti dei gruppi ultrà, contestando l’accusa di associazione per delinquere – con l’aggravante mafiosa per gli ultras interisti – finalizzata a reati come aggressioni ed estorsioni.
A fine dicembre il gip Domenico Santoro, su richiesta della Procura, aveva disposto il giudizio immediato (prima udienza fissata per il 20 febbraio) per i 19 arrestati, ma poi in questi giorni gran parte di loro, tra ultrà milanisti e interisti, hanno scelto la strada dell’abbreviato, con processo a porte chiuse senza dibattimento e sconto di un terzo sulla pena in caso di condanna. Tra loro appunto anche Beretta, che da settimane sta collaborando coi magistrati, ricostruendo affari e dinamiche della curva e l’omicidio del 2022 del capo ultrà Vittorio Boiocchi.
Beretta era già finito in carcere a inizio settembre per l’omicidio dell’esponente della ‘ndrangheta Antonio Bellocco, anche lui nel direttivo della Nord. Mentre si attende la scadenza dei termini per proporre i riti alternativi, un gup dovrà fissare, poi, la data di inizio del processo abbreviato.
Tra coloro che hanno già fatto istanza di abbreviato, oltre a gran parte degli ultrà, figura anche Gherardo Zaccagni, l’imprenditore che, per conto degli ultras, stando alle indagini, gestiva i parcheggi dello stadio di San Siro.
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