La moglie non vuole fare sesso e lui la picchia, un arresto a Cosenza
Cinquantanovenne ai domiciliari con il braccialetto elettronico perché gravato dalle accuse di lesioni personali e maltrattamenti in famiglia
Maltrattamenti in famiglia e lesioni personali in danno della propria coniuge. Sono queste le contestazioni mosse a un cinquantanovenne di Cosenza, arrestato dalla polizia e spedito ai domiciliari, con il braccialetto elettronico, dopo una notte trascorsa in carcere.
I fatti risalgono al 3 gennaio quando, a seguito della segnalazione di un’aggressione a una donna a opera del proprio marito, pervenuta sul Numero unico d’emergenza, un equipaggio della Squadra Volante si è recata nel centro storico della città.
Sul posto, gli operatori di polizia hanno rintracciato la vittima che, in evidente stato di agitazione e con segni di percosse sul volto e sul corpo, ha riferito loro che il compagno, in evidente stato di ebbrezza alcolica, si era presentato nella stanza da letto, dove la stessa dorme da sola, con il chiaro intento di pretendere un rapporto sessuale non consenziente.
Dopo una breve e accesa discussione, il marito, contrariato dal rifiuto ricevuto, ha afferrato la propria moglie per i capelli facendola rovinare a terra per poi percuoterla con calci e pugni su tutto il corpo finché la stessa non è riuscita a divincolarsi e chiedere l’intervento delle forze dell’ordine.
Per le percosse subite la donna è stata soccorsa dagli operatori del 118 ed è stata trasportata presso il locale Pronto soccorso dove, al termine degli accertamenti sanitari, è stata dimessa con una prognosi di 30 giorni per le lesioni riscontrate, con la necessaria e ulteriore prescrizione di una valutazione specialistica psicologica ritenuta necessaria per superare il disturbo da stress psicologico subito.
Al termine dell’attività, l’uomo resosi responsabile dei fatti descritti è stato tratto in arresto in flagranza di reato e, a seguito di udienza di convalida e interrogatorio di garanzia, il giudice ha emesso nei suoi confronti la misura cautelare degli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico.