mercoledì,Febbraio 12 2025

Scomparsa di Mimì Manzo, la figlia Romina si difende e attende il processo

L'avviso di conclusioni delle indagini preliminari è stato firmato da Domenico Airoma, già procuratore aggiunto di Cosenza. Ecco le dichiarazioni dell'indagata e del suo legale

Scomparsa di Mimì Manzo, la figlia Romina si difende e attende il processo

Sono passati quattro anni dalla scomparsa di Mimì Manzo, un caso che ha segnato profondamente la comunità locale e la famiglia dell’uomo. Ora, con l’avviso di conclusione delle indagini firmato dal procuratore Domenico Airoma, già procuratore aggiunto di Cosenza, e dal pm Lorenza Recano, il caso potrebbe finalmente entrare in una fase cruciale.

Romina Manzo, figlia di Mimì e a lungo coinvolta nelle indagini, ha accolto con sollievo questa notizia. All’uscita dalla caserma dei carabinieri di via Brigata, ha dichiarato: «Finalmente siamo vicini a una conclusione. È fondamentale che si avvii il processo per poter esaminare gli atti, verificare ciò che è stato detto e chiarire la mia posizione una volta per tutte. Mi concentrerò su ogni dettaglio utile per dimostrare la mia innocenza. Questo è un passaggio che aspettavo da molto tempo».

Romina, inizialmente sospettata di un ruolo nella tragica vicenda, ha sempre proclamato la sua estraneità ai fatti. «Essere accusata di qualcosa di così grave è stato devastante. Ora sono sollevata che sia stato chiarito che non c’entro nulla. Qualsiasi comportamento possa essere stato frainteso, non era riconducibile a ciò di cui mi si accusava. Sono serena e fiduciosa, anche grazie al supporto del mio avvocato, che ha sempre creduto nella mia innocenza».

Federica Renna, legale di Romina Manzo, ha sottolineato l’importanza di accedere ai documenti dell’indagine. «Finalmente potremo leggere i fascicoli relativi agli altri indagati, elemento essenziale per comprendere il quadro completo delle accuse. Questo passaggio ci permetterà di definire una strategia difensiva chiara ed efficace. È cruciale chiarire definitivamente la posizione di Romina e fare luce sulle motivazioni che hanno portato la Procura a formulare queste accuse, non solo nei suoi confronti ma anche verso Scannelli e Russo».

Renna ha aggiunto che, nonostante si tratti ancora di ipotesi preliminari, il caso richiede maggiore chiarezza. «Abbiamo sempre sostenuto che si trattasse di un omicidio, ma l’inchiesta presenta ancora lacune. Sarà il processo a fare luce su quanto raccolto dalla Procura e sulle basi delle accuse. Questo passaggio è cruciale per costruire una difesa solida».

L’apertura del processo rappresenta un momento fondamentale per tutte le parti coinvolte. «Non emergono elementi sufficientemente solidi contro Romina», ha concluso l’avvocato Renna. «Le sue dichiarazioni possono aver contenuto incertezze o confusioni, ma nulla che configuri complicità o favoreggiamento. Il nostro obiettivo resta quello di dimostrare definitivamente la sua innocenza, e siamo pronti a percorrere questa strada con fiducia».

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