martedì,Marzo 25 2025

Rossano, arrestato Assistente Capo della Polizia penitenziaria: sequestrati smartphone e cocaina

L’uomo è accusato di accesso indebito a dispositivi di comunicazione da parte di soggetti detenuti e detenzione di sostanze stupefacenti

Rossano, arrestato Assistente Capo della Polizia penitenziaria: sequestrati smartphone e cocaina

Nella mattinata di ieri, i Carabinieri delle Sezioni Operativa e Radiomobile del Reparto Territoriale di Corigliano Rossano, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Castrovillari diretta dal Procuratore Capo Alessandro D’Alessio, hanno proceduto all’arresto di un Assistente Capo della Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa di Reclusione di Rossano. L’uomo è accusato di accesso indebito a dispositivi di comunicazione da parte di soggetti detenuti e detenzione di sostanze stupefacenti.

I fatti

L’episodio si è verificato nella prima mattina, quando l’Assistente Capo, mentre si recava sul posto di lavoro, è stato fermato dai militari durante un normale controllo della circolazione stradale nei pressi della struttura carceraria. Durante il controllo, l’uomo ha mostrato segni di evidente disagio, spingendo i Carabinieri ad approfondire gli accertamenti.

La successiva ispezione del veicolo ha portato alla scoperta di un involucro contenente tre smartphone nuovi, per i quali l’indagato non è stato in grado di fornire spiegazioni plausibili. Inoltre, è stato rinvenuto un secondo contenitore con caricabatterie confezionati in modo analogo. Alla luce di queste circostanze, è stato ipotizzato che i dispositivi fossero destinati a un utilizzo illecito all’interno della struttura carceraria. Le ricerche si sono quindi estese all’abitazione dell’Assistente Capo, dove è stata trovata anche una quantità di sostanza stupefacente del tipo cocaina.

Sulla base degli elementi raccolti, l’uomo è stato arrestato in flagranza di reato con l’accusa di violazione dell’articolo 391 ter del Codice Penale, che punisce chi mette a disposizione dei detenuti dispositivi di comunicazione. A ciò si aggiunge l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti. Il Magistrato di turno della Procura della Repubblica di Castrovillari ha disposto per l’indagato gli arresti domiciliari. Va ricordato che, in questa fase del procedimento, l’Assistente Capo gode della presunzione di innocenza, in attesa di una sentenza definitiva che accerti le eventuali responsabilità penali.

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