Ferrovie ioniche: ritardi cronici e chiusure prolungate, la Calabria ancora isolata
Ferrovie ioniche: tra ritardi e chiusure prolungate, la Calabria resta isolata. Interventi promessi, ma disagi e incertezze continuano
Rete ferroviaria italiana, spiega che tra Sibari e Crotone e tra Crotone e Catanzaro Lido sono previsti interventi propedeutici all’attivazione del sistema Ertms, di manutenzione e potenziamento infrastrutturale per un investimento complessivo di circa 362 milioni di euro, finanziati «anche» con fondi Pnrr.
«Entrano nel vivo (ma non dovevano concludersi tra cinque giorni? ndr) gli importanti interventi di upgrade tecnologico e potenziamento infrastrutturale sulla linea Jonica di Rete Ferroviaria Italiana, società del Gruppo FS, che hanno preso il via lo scorso 16 settembre. Per consentire l’operatività dei cantieri sarà necessario proseguire sino al 14 giugno 2025 la sospensione della circolazione dei treni tra Sibari e Crotone. Sospensione della circolazione anche fra Crotone e Catanzaro Lido dal 20 gennaio al 7 settembre 2025».
Non vale mai la pena dedicarsi troppo a esercizi retorici come la dietrologia, ma non sapremo mai perché i lavori di elettrificazione della linea ferroviaria ionica “viaggiano” con un ritardo di almeno sette anni. Si sarebbero dovuti concludere nel 2023, ma non sono nemmeno iniziati, nonostante siano stati (ri)consegnati a dicembre scorso, dopo una prima posa di traliccio – nella stazione di Corigliano – nel 2018. Oppure perché la linea Sibari-Crotone è stata chiusa il 16 settembre per effettuare degli ammodernamenti tecnologici che non sono sostanzialmente mai partiti.
A quest’ora sulla “maledetta” ferrovia ionica – almeno fino a Catanzaro – i calabresi meno “fortunati” avrebbero potuto salire su una Freccia, come nel resto d’Italia – compresa quella porzione di Calabria più “fortunata” –. Nulla di tutto questo, è non si comprende perché.
Rfi e Trenitalia, in un paio di note stampa, si affrettato a sostenere che quanto anticipato ieri da LaC News24 corrisponde a verità, ma nessuno spiega i motivi di quei ritardi ormai cronicizzati.
Ebbene, la linea Sibari-Crotone è stata chiusa inutilmente per quattro mesi e se tutto andrà bene – è davvero il caso di dirlo – riaprirà il 14 giugno prossimo. Peraltro, stessa sorte toccherà alla tratta più a sud, quella tra Crotone e Catanzaro, su cui i treni non viaggeranno – sempre causa lavori – dal 20 gennaio al 7 settembre: otto mesi di chiusura, compresi quelli estivi, in cui qualche “sfortunato” – anche lui – turista deciderà di “transitare” sullo Ionio calabrese senza la sua auto. Insomma, al danno, anche la beffa (economica) che si manifesterà tra capo e collo della “bella” stagione. E tutto questo sempre tra il silenzio della politica, quella che conta, che prova a smentire anche la distrazione dei fondi Pnrr destinati all’alta velocità ferroviaria, l’esatto contrario di quanto sostiene la fondazione Openpolis che monitora passo passo il Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Insomma, la Calabria ionica – per decenni scientemente abbandonata dai governi centrali e regionali – sarà costretta a viaggiare su quella mulattiera che è la statale 106, quindi su gomma – in auto o con gli scomodissimi bus – per chissà quanto altro tempo.
Le spiegazioni di Rfi
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