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Rende, ecco il nuovo Piano Comunale Amianto. Sono 14 le aree individuate, multe ai proprietari inadempienti

Avrà efficacia dal primo luglio 2025, chi non trasmetterà l'autodenuncia incorrerà nelle sanzioni previste dalla legge. Da Roges a Santa Chiara, da Rende Paese alla Zona Industriale: i siti da bonificare

Rende, ecco il nuovo Piano Comunale Amianto. Sono 14 le aree individuate, multe ai proprietari inadempienti

La triade commissariale di Rende ha approvato il Piano Comunale Amianto (PCA) finalizzato alla protezione dell’ambiente, alla decontaminazione, allo smaltimento, alla bonifica e alla difesa dai pericoli derivanti dal silicato in questione. L’azione messa in campo da Santi Giuffrè, Rosa Correale e Michele Albertini avrà efficacia a partire dal primo luglio 2025, in modo tale che i singoli proprietari di immobili con presunta presenza del minerale incriminato, possano trasmettere l’autodenuncia senza incorrere nelle sanzioni previste dalla normativa applicabile.

Per quella data, la città avrà già un nuovo governo cittadino, considerato che nella prossima primavera, al massimo per metà giugno, si apriranno le urne per le elezioni comunali di Rende. Fatto sta che la procedura di approvazione del PCA ha previsto, da parte dei commissari, la pubblicazione dell’elenco degli immobili con presunta presenza di materiale contenente amianto (MCA) per 120 giorni naturali e consecutivi. Durante tale lasso di tempo i proprietari degli immobili potevano trasmettere autodenuncia senza incorre nelle sanzioni previste dalla normativa applicabile in materia.

Le zone individuate sono 14 e i dettagli delle aree sono state esplicitate dai reggenti del Municipio:

  • Via Venezia a Roges
  • Contrada Santa Chiara
  • Confine comunale con Zumpano
  • Contrada Santa Rosa
  • Via Umberto Nobile
  • Quattromiglia
  • Commenda
  • Saporito, Surdo e Rende Paese
  • Contrada Cutura
  • Campus di Piano Monello
  • Arcavacata
  • Contrada Settimo
  • Zona Industriale
  • Contrada Fiume Crati, Isolette

Il 30 maggio 2024 è stato pubblicato l’avviso alla cittadinanza dove tutti i soggetti interessati avevano facoltà di presentare eventuali osservazioni. Cosa che non è avvenuta. Il Piano Comunale Amianto, come detto, è uno strumento di pianificazione adottato dai Comuni per gestire e prevenire i rischi legati alla presenza di amianto sul territorio. È una parte delle azioni previste dalla normativa nazionale e regionale per garantire la salute pubblica e la tutela dell’ambiente.

Rende, l’obiettivo del Piano Comunale Amianto

L’amianto è un cancerogeno classificato sia dall’IARC, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, che da diverse agenzie e istituzioni. La classificazione di cancerogenesi si basa sull’evidenza epidemiologica per esposizione professionale per via inalatoria. Alla sua esposizione occupazionale sono attribuibili circa l’88 – 90 % dei mesoteliomi, tuttavia, se consideriamo la popolazione mondiale, i suddetti tumori, ad eccezione del mesotelioma, sono attribuibili soprattutto ad altri fattori.

Gli obiettivi del piano sono i seguenti:

  • Aggiornamento del censimento e mappatura geo-referenziata dei siti con amianto;
  • Raccolta delle schede di autodenuncia da parte del cittadino;
  • Attività di vigilanza preventiva;
  • Formazione ed informazione sui rischi possibili, anche per quanto riguarda la tutela sanitaria, tramite convegni e diversi mezzi pubblicitari e di comunicazione.

A Rende il Piano Comunale Amianto è finalizzato alla concreta attuazione, sul territorio, di tutte le misure previste dalla normativa per prevenire o eliminare ogni rischio di contaminazione da amianto. In particolare:

  • pervenire in tempi brevi all’aggiornamento del censimento di tutti i siti, edifici, impianti, mezzi di trasporto, manufatti e materiali contenenti amianto. Ciò al fine di “fotografare” la situazione attuale e prevenire smaltimenti illeciti con conseguenti abbandoni di rifiuti contenenti amianto che possono diventare, a causa delle sollecitazioni meccaniche e degli agenti atmosferici, fonte di diffusione di fibre;
  • rimuovere rapidamente tutti i rifiuti abbandonati contenenti amianto, rafforzando la vigilanza sul territorio per prevenire e reprimere tali fenomeni;
  • promuovere, agevolare e programmare gli interventi di rimozione e smaltimento dei manufatti contenenti amianto secondo quanto previsto dalla legge 27/04/2011 n°14. È, pertanto, intenzione ed obiettivo “dell’Assessorato della Salute della Regione Calabria – Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie” presiedere alle attività di rimozione e smaltimento;
  • formazione e informazione sui rischi legati all’argomento amianto, sulle possibili ubicazioni di materiali contenente amianto all’interno dei fabbricati, sugli incentivi presenti a livello nazionale per la bonifica da parte del singolo cittadino e sull’iter burocratico necessario per la bonifica.

Le sanzioni

Nella Legge regionale del 27 aprile 2011, n. 14 e più precisamente nell’ art. 9 troviamo quanto concerne i Controlli e le Sanzioni. L’articolo è strutturato nei seguenti punti:

  • Ferme restando le competenze attribuite dalla normativa vigente in materia, la funzione di vigilanza e controllo sugli adempimenti previsti dalle disposizioni di cui alla presente legge è svolta dalle ASP, dall’ARPACAL e dagli agenti di polizia locale. I controlli sulla presenza del materiale contenete amianto vengono effettuati dal comune; per la stima dello stato di conservazione i controlli vengono effettuati dalle ASP competenti per territorio;
  • Il rapporto delle attività di controllo e monitoraggio fa parte integrante dei registri di cui al comma 8 e deve essere trasmesso con cadenza trimestrale alla USA;
  • La mancata comunicazione di cui all’articolo 6, comma 1, comporta l’applicazione di una sanzione amministrativa, a carico dei soggetti proprietari pubblici e privati inadempienti, compresa tra € 2582,29 e € 5164,57 ai sensi dell’articolo 15, comma 4, della legge 27 marzo 1992 n. 257.
  • La mancata comunicazione di cui all’articolo 6, comma 8, comporta l’applicazione di una sanzione amministrativa, a carico dei soggetti proprietari pubblici e privati inadempienti, compresa tra € 50,00 e € 100,00.
  • Il Comune, con apposito atto, modula le sanzioni in diverse fasce economiche sulla base dei quantitativi e della pericolosità dell’amianto e allo stato di conservazione del materiale stesso.
  • Le sanzioni amministrative riscosse confluiscono in un apposito fondo destinato al finanziamento della rimozione e smaltimento dell’amianto con priorità per i manufatti di competenza degli enti locali.

Inoltre, ogni soggetto inadempiente non può accedere ai benefici previsti dalla suddetta legge, ed i proprietari in caso di deterioramento del manufatto censito (per cause accidentali e non) sono obbligati ad aggiornare o integrare la documentazione di denuncia.

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