Anna Laura Orrico sull’elezione di Andrea Gentile in Parlamento: «Compromesso il voto dei calabresi»
La deputata cosentina del Movimento Cinque Stelle: «Ancora una volta la democrazia del nostro Paese viene piegata dalla forza dei numeri e dalla tirannia della maggioranza»
Con i numeri della propria maggioranza, il centrodestra si è attribuito il seggio del collegio uninominale di Cosenza, conquistato dal Movimento 5 Stelle grazie alla fiducia dei cittadini. «I calabresi – dichiara Anna Laura Orrico, deputata del Movimento 5 Stelle – avevano rotto con le solite candidature dinastiche e con le forze che, negli ultimi 40 anni, non hanno portato alcun beneficio alla nostra terra». Nella Sala della Lupa di Montecitorio, dove fu annunciato il risultato del referendum che istituì la Repubblica, «un pezzo della nostra democrazia si è sgretolato».
Durante la seduta della Giunta per le elezioni, la deputata denuncia quanto accaduto: «Abbiamo dovuto ascoltare l’inascoltabile, persino che i rappresentanti di lista collegati a Forza Italia e ad Andrea Gentile, pur non risultando nei verbali di scrutinio, erano presenti, simultaneamente, in più seggi, persino a 21 chilometri di distanza. Evidentemente, possedevano il dono dell’ubiquità».
Secondo Orrico, questo rappresenta «una pagina nera della politica, un precedente gravissimo che compromette il diritto al voto nella nostra terra e restituisce l’immagine di istituzioni pronte a piegarsi al volere dei potenti». L’episodio ha causato la perdita del seggio per la collega Elisa Scutellà. «Oggi – conclude Orrico – non perde solo un’amica e una collega, ma perdiamo tutti qualcosa in termini di comunità. Questi signori hanno perso da tempo la dignità».
La deputata prosegue sottolineando che «questa brutta pagina della maggioranza dimostra ancora una volta come in Calabria si cerchi di sottrarre ai cittadini la possibilità di votare contro clientele e dinastie».
«Ancora una volta – conclude Orrico – la democrazia del nostro Paese viene piegata dalla forza dei numeri e dalla tirannia della maggioranza, che attribuisce il seggio al rampollo di una vetusta dinastia politica. Dinastie che hanno governato questa terra per quarant’anni, senza risolvere i problemi di disagio e arretratezza che continuano a ostacolare il pieno esercizio delle libertà fondamentali, come il diritto al voto».