martedì,Febbraio 18 2025

Banco Alimentare di Montalto, Sinistra Italiana in pressing per una riposta strutturale

Magliari (segretaria provinciale) e Funaro (segreteria regionale) chiedono alle istituzioni di adoperarsi per evitare ulteriori disagi alle famiglie in difficoltà: «La Calabria deve pretendere dalla politica risposte non più emergenziali»

Banco Alimentare di Montalto, Sinistra Italiana in pressing per una riposta strutturale

«In una terra, la nostra, che si riscopre sempre più povera, come testimoniano i dati allarmanti dell’organismo pastorale della Conferenza Episcopale Italiana per il 2024, con un incremento di oltre il 50% delle persone che, per la prima volta, si sono rivolte alla Caritas in Calabrial’imminente chiusura della sede del Banco Alimentare di Montalto Uffugo ci preoccupa e ci allarma». Così scrivono in una nota Jolanda Magliari e Maria Pia Funaro, rispettivamente segretaria provinciale e regionale di Sinistra Italiana.

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«Con il fallimento dell’ex Consorzio Mercatale, l’area è stata messa all’asta e ha una nuova proprietà – si legge –. Nonostante vari tentativi di accordo, il Banco Alimentare dovrà lasciare i locali entro il 15 febbraio. La sede centrale, che serve tutta la Calabria, è un punto di riferimento per decine di enti di volontariato e famiglie in difficoltà».

«Il Circolo di Sinistra Italiana di Montalto Uffugo – continua la nota – è stato tra i primi a lanciare un grido d’allarme. Come Segreteria Provinciale e Segreteria Regionale, chiediamo con forza alle istituzioni che venga trovata al più presto una soluzione per evitare ulteriori disagi alle famiglie che dipendono da questo supporto fondamentale. È necessario garantire la continuità del servizio».

«Tra il 2022 e il 2023, il rischio povertà-esclusione sociale dei calabresi ha subito una drastica impennata, dal 42,8 al 48,6%, a fronte di un calo generalizzato nelle altre regioni, anche meridionali. 41 calabresi su 100 vivono in famiglie con un reddito netto equivalente inferiore al 60% di quello mediano, un’incidenza più che doppia rispetto a quella nazionale. La Calabria – concludono Magliari e Funaro –, che ha metà della popolazione a rischio povertà ed esclusione sociale, deve pretendere dalla politica una risposta non più emergenziale, ma strutturale ad un bisogno, con un carattere pervasivo e patologico, che si sta drammaticamente cronicizzando».

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