Processo Radici contro la ‘ndrangheta in Emilia Romagna, raffica di condanne
Gli imputati risultano essere legati a cosche calabresi come Piromalli, Piscopisani, Lo Bianco, Bonavota e Mancuso
Oggi il Collegio penale di Ravenna ha condannato 21 imputati del processo “Radici” sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Romagna a un totale di 98 anni di carcere e a multe che superano i 35mila euro. Tre imputati sono stati assolti.
La sentenza, emessa dopo tre giorni di camera di consiglio, è stata pronunciata dal presidente Cecilia Calandra, con la partecipazione dei giudici Federica Lipovscek e Cristiano Coiro. Sono stati anche disposti risarcimenti per le parti civili, tra cui 10mila euro ciascuno per i Comuni di Bagnacavallo e Imola, 20mila per Cervia e Cesenatico, e 5mila euro per Cgil, Cisl, Uil regionali, Camera del lavoro Forlì-Cesena e Libera. Risarcimenti sono stati assegnati anche a imprenditori locali e aziende coinvolte tra il 2018 e il 2020, tra cui 200mila euro per Dolce Ide srl e 250mila per Forno Imolese srl.
Secondo le accuse, le ‘ndrine e alcuni gruppi camorristici avevano trasformato il territorio in un punto di smistamento per il riciclaggio di denaro illecito, utilizzando attività commerciali come pasticcerie, ristoranti e hotel. Gli imputati risultano essere legati a cosche calabresi come Piromalli, Piscopisani, Lo Bianco, Bonavota e Mancuso. Il processo si è concluso con pene inferiori ai 125 anni di carcere richiesti dal pm Marco Forte della Direzione distrettuale antimafia.
Le condanne più severe riguardano Saverio Serra, a cui sono stati inflitti 13 anni e 3 mesi di carcere (con una multa di 12mila euro). Serra è considerato un membro del clan Mancuso di Limbadi e attualmente si trova in prigione (il pm aveva richiesto per lui 15 anni e 11 mesi). Seguono Francesco Patamia, condannato a 11 anni e 2 mesi (con una multa di 9.200 euro), e Rocco Patamia, condannato a 10 anni e 6 mesi (con una multa di 8.600 euro). Francesco Patamia, che era stato candidato alla Camera con la lista Noi Moderati, aveva visto una richiesta di 13 anni da parte del pm, mentre per Rocco erano stati chiesti 11 anni e 10 mesi. Tra le parti civili coinvolte, figura anche l’ex portiere di Serie A Marco Ballotta, vittima di minacce, che riceverà un risarcimento di 3mila euro da Giovanni Battista Moschella, condannato a 5 anni e 10 mesi di reclusione.
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