venerdì,Aprile 25 2025

Manifestò per la riapertura dell’ospedale di Praia, cittadino dovrà pagare 400 euro di multa

Il cittadino ha già fatto sapere che pagherà la multa, ma ha voluto rendere pubblica la vicenda affinché la cittadinanza sia messa a conoscenza dell'accaduto

Manifestò per la riapertura dell’ospedale di Praia, cittadino dovrà pagare 400 euro di multa

La storia che stiamo per raccontarvi arriva da Praia a Mare e nelle ultime ore ha generato rabbia e sgomento. La Prefettura di Cosenza, attualmente retta dalla dottoressa Maria Padovano, ha inviato un’ingiunzione di pagamento da 402 euro a un cittadino che manifestò nel novembre del 2020 per chiedere la riapertura dell’ospedale civile della città dell’isola Dino. Non è dato sapere al momento se si tratti di un provvedimento unico o se la multa sia stata inflitta in linea generale ad altri cittadini.

Le motivazioni

Oltre alla tempistica – da allora sono passati più di quattro anni – stupiscono le motivazioni: il mancato rispetto delle misure anticovid allora vigenti. La manifestazione fu organizzata dai cittadini in piena pandemia Covid ma, come è facilmente documentabile dai video della manifestazione ancora oggi riscontrabili sul web, si svolse all’aperto, nel piazzale al di fuori dell’area della struttura sanitaria, alla presenza degli uomini dell’Arma, chiamati sul posto a tutelare l’ordine pubblico. I manifestanti indossavano la mascherina ed erano ben distanziati tra di loro per evitare assembramenti, anche grazie al rigido controllo dei militari. Peccato che, da quanto risulta dal documento a firma del viceprefetto aggiunto, dottoressa Antonella Regio, il provvedimento sia scattato proprio sulla base di un verbale presentato dai carabinieri della stazione di Praia a Mare. 

Il caso di Mario

Mario – nome di fantasia che utilizziamo per tutelare l’identità – chiediamo se per caso all’epoca dei fatti fosse stato redarguito sul posto dai militari per atteggiamenti contrari al rispetto delle normative anticovid. E qui, la vicenda, diventa ancora più paradossale. «Che io ricordi, no. Non solo ho rispettato le norme per questioni di etica – ci dice Mario -, l’ho fatto perché ero costretto. Come testimonia una fitta documentazione, in quei giorni ero stato appena dimesso dall’ospedale per una grave patologia cardiaca. Tutelarmi era nel mio interesse, un’infezione da coronavirus in quel momento avrebbe potuto arrecarmi gravi conseguenze. Non indossavo una mascherina, ma due, e ho salutato tutti a debita distanza. Ma poi, perché ricordarsene dopo più di quattro anni?».

Tuttavia, il cittadino ha già fatto sapere che pagherà la multa, ma ha voluto rendere pubblica la vicenda affinché la cittadinanza sia messa a conoscenza dell’accaduto.

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