mercoledì,Febbraio 12 2025

“Pop Art Revolution”: al Museo del Presente di Rende la mostra dedicata ad Andy Warhol – FOTO

Un viaggio attraverso le opere iconiche di un grande artista, il padre della Pop Art, che ha cambiato il concetto stesso di arti grafiche

“Pop Art Revolution”: al Museo del Presente di Rende la mostra dedicata ad Andy Warhol – FOTO

Gli occhi di Marylin Monroe, la provocazione di Mick Jagger, lo sguardo obliquo di Madonna, le celebri latte Campbell’s; il colore, tanto colore, la ribellione guantata in pelle lucida, il gusto e il suono di una generazione che voleva cambiare il mondo e chissà se c’è riuscita. Andy Warhol ha stravolto canoni, mescolato tendenze, graffiato uno stile pop, ultrapop, sicuramente solido e resistente.

Da oggi il Museo del Presente di Rende ospita una mostra straordinaria dedicata al suo genio – che sarà aperta dal martedì al sabato dalle 9:30 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 20:00, mentre la domenica dalle 15:00 alle 20:00 – curata da Gianfranco Rosini della Rosini Gutman Collection – Iconars e co-curata da Marilena (Maria) Morabito. L’organizzazione è targata Mazinga Eventi – Art Exhibition con il patrocinio del Comune di Rende e il supporto della Regione Calabria.

Si tratta di un vero e proprio percorso di “degustazione artistica”, che si snoda dalla produzione degli anni ’50 fino alle opere più iconiche datate tra gli anni ’70 e ’80, tra cui spiccano le celeberrime lattine Campbell’s Soup, i ritratti di Elvis, Liz Taylor, e poi i Flowers e i Dollars, e pezzi unici come il ritratto della stilista italiana Regina Schrecker. Nelle sale del museo rendese c’è spazio per cover, prototipi di abiti in cellulosa e cotone e i famosi Memorabilia.

Molte delle sue creazioni più note, tra cui quelle serigrafiche, sono nate in seno alla famosa Factory, spazio situato al quinto piano del 231 East 47th Street a Manhattan, decorato con fogli di carta stagnola e superfici argentate, che prendeva il nome, per questo, di Silver Factory. Tra i frequentatori più noti c’erano artisti come Jean-Michel Basquiat, Keith Haring, Lou Reed, Nico e Mick Jagger, molti poi diventati protagonisti delle sue opere.

Nel corridoio che porta verso il percorso, campeggia una riproduzione della celebre “banana” che si trova poi esposta in originale all’interno, nella cover simbolo dei Velvet Underground che Warhol incontrò ai tavoli del Cafè Bizarre, nel cuore del Greenwich Village a New York. L’iconico disegno della banana gialla, con la scritta “Peel slowly and see”, divenne un simbolo tanto potente da sostituire spesso il titolo del disco, noto semplicemente come “Banana Album” molto prima che qualcuno pensasse di farla diventare reale, commestibile e di breve vita.

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