Rugby Cosenza apre alla comunità LGBTQI+, il presidente Paolini: «Il nostro è lo sport inclusivo per antonomasia» | VIDEO

Un’iniziativa totalmente inclusiva. In un mondo come quello sportivo, in cui l’omosessualità è ancora considerato un tabù, il Rugby Cosenza decide di fare un passo in avanti. La nascita del Rugby Cosenza Open Club rappresenta un punto di svolta, come spiega il presidente, classe 2003, Andrea Paolini. «Lo sport è un luogo in cui tutti devono sentirsi accolti e il nostro sport, in particolare, lo insegna. La palla ovale trascende gli stereotipi e proprio per questo abbiamo voluto abbattere un’ulteriore barriera con l’inserimento di una squadra inclusiva». La prima in Calabria, con il patrocinio anche di Arcigay e del Comune di Cosenza. «Sia con Alessandra Lucanto di Arcigay sia con Juan Fernandez abbiamo lavorato senza sosta. Il progetto ha un’impronta ben precisa: nessuno si senta escluso».

Rugby Cosenza Open Club, Paolini: «Un progetto aperto a tutti»

Il Rugby Cosenza Open Club ha presentato la propria proposta alla città, anche col patrocinio di Palazzo dei Bruzi, martedì 28 gennaio. «Abbiamo aperto questo progetto a tutti perché vogliamo essere inclusivi al massimo. Chiaramente c’è anche al voglia di portare questo sport a chi non lo conosce». Gli anni d’oro del rugby italiano sono distanti due decenni, eppure la passione a Cosenza non si è sopita. «L’anno scorso purtroppo c’è stato un vuoto, ma quest’anno siamo ripartiti con più voglia. Insieme a Matteo Malomo e Fausto Orsomarso, giovani come me, abbiamo pensato che fosse il momento di ripartire». E il derby con il Rende ha portato un discreto afflusso di pubblico fra curiosi e appassionati. «Erano in più di duecento – spiega Paolini – e l’obiettivo è quello di portare all’Open Club e allo sport bambini. Vogliamo ripartire – conclude – dalla filiera giovanile»