Rende, il comitato popolare non trova la quadra sul nome di Iantorno. E si prende altro tempo
Sul nome dell'ex assessore della giunta Manna non c'è convergenza di tutte le aree. Dall'ultima riunione prodotto solo un documento... contro la città unica
Le elezioni a Rende si avvicinano, ma dagli altoparlanti dell’arena politica non sono state ancora lette le formazioni che scenderanno in campo. Nulla di fatto anche ieri sera nell’attesa riunione del Comitato popolare, come se i diretti interessati già non sapessero che non sarà possibile proseguire nel rinviare l’ora della decisione. I rappresentanti delle dieci aree che lo compongono hanno avuto un incontro interlocutorio senza arrivare a rottura o ad un clamoroso, oggi improbabile, accordo.
Una parte ha ribadito che l’identikit da candidare a sindaco potrebbe essere Pierpaolo Iantorno, che dal canto suo sogna una convergenza unitaria sul suo nome. Dall’altra hanno chiarito che non sarebbe invece il profilo su cui andare all in per «ricostruire Rende» dopo i due anni di commissariamento e dopo l’amministrazione Manna. Amministrazione di cui lo stesso Iantorno è stato assessore e gli altri suoi “supporter” consiglieri di maggioranza. Pertanto i protagonisti di questo tira e molla si sono presi un altro po’ di tempo per schiarirsi le idee.
Dalle elezioni a Rende al No alla città unica
Sempre dal Comitato per il No alla città unica, nel frattempo, è stato prodotto un documento indirizzato al centrodestra regionale sull’argomento che fino al primo dicembre ha tenuto insieme queste anime eterogenee. Le 10 associazioni e movimenti politici che lo compongono ribadiscono «che dietro la fusione si nascondeva un tentativo di annessione che i cittadini hanno impedito».
«Tali associazioni – si legge in nota diramata nel pomeriggio e che sposta l’attenzione dalle imminenti elezioni – sono consapevoli che Rende vive oggi un drammatico momento della sua storia recente, e sono convinte della necessità di costruire una proposta politico amministrativa che possa assicurare alla città un buon governo per i prossimi cinque anni. In ogni caso, il Comitato continua il suo impegno di vigilanza per la tutela dell’autonomia istituzionale della nostra Città, ponendo in essere, ove necessario, tutte le iniziative utili di mobilitazione e di azione».
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